Il 24 gennaio è entrato in vigore un decreto che offre nuove prospettive per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Questo decreto, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e integrato con il testo per l’autoconsumo diffuso dall’Autorità per l’Energia, le Reti e l’Ambiente, introduce un sistema di incentivi accessibile online.
Sono ora attivi portali online dedicati alla richiesta dei contributi per le comunità energetiche, come previsto dal decreto emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dall’autorità competente per l’energia. Questi portali offrono una piattaforma facile e intuitiva per presentare le domande di accesso agli incentivi.
Le domande per accedere agli incentivi possono essere presentate comodamente sul sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), rendendo il processo di richiesta ancora più accessibile e user-friendly per le comunità energetiche interessate.
Secondo quanto riportato da OpenPolis, una comunità energetica è composta da utenti che producono, gestiscono e utilizzano l’energia proveniente da uno o più impianti locali. Questo modello promuove la partecipazione attiva dei cittadini nella transizione verso un sistema energetico sostenibile.
Il decreto, in vigore dal 24 gennaio, offre una doppia modalità per incentivare lo sviluppo delle Comunità Energetiche. Da una parte, è prevista una tariffa incentivante per tutto il territorio nazionale. Dall’altra, è disponibile un contributo in conto capitale che può coprire fino al 40% delle spese sostenute nei comuni con meno di 5.000 abitanti.
Le spese sostenute per gli impianti a fonti rinnovabili, compresi i potenziamenti, sono ammissibili al contributo. Gli impianti devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e non oltre il 30 giugno 2026. Per ottenere le agevolazioni, le comunità energetiche devono essere regolarmente costituite alla data di presentazione della domanda.
Sono escluse dal beneficio le imprese in difficoltà secondo la normativa sugli aiuti di Stato, così come quelle con ordini di recupero per precedenti incentivi giudicati illegali e incompatibili con il mercato interno dalla Commissione Europea. Il periodo di diritto alla tariffa incentivante è di 20 anni a partire dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto.
Ulteriori informazioni relative all’autoconsumo e alla realizzazione di impianti fotovoltaici sono disponibili sul portale autoconsumo del GSE, rivolte anche a piccole e medie imprese, enti pubblici, gruppi di autoconsumatori, comunità energetiche e singoli consumatori interessati.
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