Guida all’Assegno di Ricollocazione 2024: importo, durata e come richiederlo
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Nel panorama lavorativo attuale, l’Assegno di Ricollocazione (AdR) rappresenta un sostegno fondamentale per i lavoratori in Cassa integrazione straordinaria (CIGS) che si trovano alla ricerca di una nuova occupazione. Questo strumento, istituito dall’articolo 13 del Decreto Legislativo 14 settembre 2015 n. 150, comunemente noto come Jobs Act, si presenta come un voucher spendibile presso centri per l’impiego o enti accreditati per assistenza personalizzata nella ricerca di lavoro.
A chi si rivolge l’Assegno di Ricollocazione
L’AdR è destinato ai lavoratori che beneficiano di un trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) e che rientrano negli ambiti e profili professionali specificati dagli accordi aziendali con le organizzazioni sindacali. È importante sottolineare che l’assegno non viene direttamente assegnato ai lavoratori, ma viene erogato agli enti che forniscono supporto nella ricerca di lavoro.
Cosa prevede l’Accordo di Ricollocazione
L’Accordo di Ricollocazione, stipulato tra azienda e sindacati, definisce un piano di ricollocazione indicando ambiti aziendali e profili professionali a rischio di esubero. Tale accordo consente ai lavoratori rientranti nei profili individuati di richiedere anticipatamente l’assegno di ricollocazione entro un determinato periodo. Inoltre, può prevedere la partecipazione dei centri per l’impiego o soggetti privati accreditati alle attività di mantenimento e sviluppo delle competenze.
Importo e durata dell’Assegno di Ricollocazione
L’importo dell’AdR varia in base al tipo di contratto e alla sua durata. Si va dai 250 ai 5.000 euro, distribuiti nel seguente modo:
- Da 250 a 1.250 euro per contratti da 3 a 6 mesi (3 mesi per alcune regioni del Sud Italia).
- Da 500 a 2.500 euro per contratti a termine di 6 mesi e oltre.
- Da 1.000 a 5.000 euro per contratti a tempo indeterminato, inclusi gli apprendistati.
La durata dell’AdR corrisponde a quella del trattamento straordinario di integrazione salariale e non è inferiore a 6 mesi. È possibile prorogare l’assegno di ulteriori 12 mesi nel caso in cui non sia stato utilizzato completamente entro la fine del trattamento di CIGS.
Come funziona il processo di richiesta
L‘Assegno di Ricollocazione è un sostegno fornito ai lavoratori in CIGS che hanno sottoscritto un Accordo di Ricollocazione. Questo assegno consente loro di ottenere assistenza intensiva nella ricerca di un nuovo impiego. Ecco come funziona il processo:
- Scelta dell’ente di assistenza: Il beneficiario dell’Assegno di Ricollocazione seleziona un Centro per l’Impiego o un ente accreditato dal quale desidera ricevere assistenza. Questi enti sono elencati nell’albo nazionale dei soggetti accreditati.
- Richiesta e prenotazione: Il beneficiario presenta una richiesta tramite una piattaforma dedicata e prenota il servizio presso l’ente scelto.
- Assegnazione di un tutor: Se la richiesta è accettata, viene assegnato un tutor che aiuta il beneficiario nelle attività di ricerca lavoro e promuove il suo profilo professionale presso potenziali datori di lavoro.
- Riconoscimento dell’Assegno: In caso di assunzione, l’importo dell’Assegno di Ricollocazione viene riconosciuto all’Ente o al Centro per l’impiego scelto.
È importante notare che i beneficiari dell’Assegno di Ricollocazione non sono obbligati ad accettare offerte di lavoro congrue. L’Ente o il Centro per l’impiego riceve il pagamento solo se e quando il lavoratore accetta un’offerta di lavoro.
Per richiedere l’Assegno di Ricollocazione, i potenziali beneficiari devono presentare una richiesta online attraverso la procedura dedicata e completare la richiesta entro 30 giorni dalla comunicazione via email.
Se il lavoratore trova lavoro: le opzioni
Se un lavoratore trova lavoro mentre riceve l’Assegno di Ricollocazione, ci sono due possibilità:
- Se il contratto è inferiore a 6 mesi, l’Assegno viene sospeso per la durata del rapporto di lavoro e riprende una volta terminato il rapporto o entro 6 mesi.
- Se il contratto è di almeno 6 mesi, il servizio di assistenza si sospende per 6 mesi, e se il lavoro continua oltre questo periodo, il servizio si chiude definitivamente.
È importante notare che è possibile mantenere un rapporto di lavoro in CIGS e attivare un nuovo contratto a tempo determinato, purché vi sia compatibilità nell’orario di lavoro e rispetto ai limiti legali. Tuttavia, non è possibile accumulare un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato mentre si è in CIGS. In questo caso, è necessario dimettersi prima di assumere il nuovo impiego.
Incentivi per i beneficiari e per chi assume
Coloro che usufruiscono dell’AdR beneficiano dell’esenzione dal reddito imponibile ai fini dell’IRPEF per un massimo di nove mensilità della retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR. Per i datori di lavoro che assumono lavoratori beneficiari dell’AdR, è previsto un esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali per un periodo fino a 18 mesi per contratti a tempo indeterminato e fino a 12 mesi per contratti a tempo determinato.