Esonero contributi per malattia e gravidanza: nuove tutele per le professioniste autonome dal 2025

La tutela delle lavoratrici autonome e delle professioniste con partita IVA in situazioni di fragilità familiare ha subito un’importante evoluzione grazie all’approvazione di un emendamento alla Legge sul Lavoro. L’emendamento introduce l’esonero dei contributi per malattia dei figli o per gravidanza, destinato a proteggere maggiormente le donne che si trovano in particolari condizioni di difficoltà. In questo articolo analizziamo in dettaglio le novità e come funziona questa misura.

Cosa prevede l’esonero contributivo per malattia e gravidanza

L’emendamento approvato dalla XI Commissione della Camera prevede uno sgravio contributivo per le lavoratrici autonome e le professioniste titolari di partita IVA in due situazioni specifiche:

  • Quando la donna entra nell’ottavo mese di gravidanza o subisce un’interruzione della gravidanza oltre il terzo mese.
  • In caso di ricovero d’urgenza o malattia grave del figlio minorenne, oppure quando il bambino necessita di un intervento chirurgico.

L’obiettivo principale di questa norma è estendere le tutele alle donne in momenti critici della loro vita, sia per quanto riguarda la maternità, sia in caso di malattie gravi dei figli. L’esonero viene introdotto nell’ambito del Disegno di Legge n. 1532 bis, ancora in fase di discussione alla Camera, con l’emendamento 3.01, promosso dal Deputato Andrea Bertoldi della Lega.

Chi può accedere all’esonero

Le lavoratrici autonome e le professioniste con partita IVA che si trovano in una delle situazioni indicate possono fare richiesta di esonero contributivo. In particolare, il beneficio si applica a chi:

  • Si trova nell’ottavo mese di gravidanza o ha subito un’interruzione della gravidanza dopo il terzo mese.
  • È impossibilitata a lavorare a causa di malattia o intervento chirurgico del figlio minorenne.

Questa misura mira a garantire un sostegno economico concreto alle madri professioniste, offrendo loro la possibilità di concentrare le proprie energie sui figli o sulla propria salute, senza l’onere economico dei contributi previdenziali.

Come funziona l’esonero contributivo

Il meccanismo dell’esonero non è automatico: le professioniste dovranno presentare una richiesta formale all’INPS o alla propria cassa previdenziale di appartenenza. Le modalità operative verranno specificate da un Decreto che sarà emanato successivamente, ma sono già state chiarite alcune condizioni necessarie per accedere al beneficio:

  • Presentare i mandati professionali dei clienti.
  • Inviare una certificazione medica entro 15 giorni dal parto o dall’interruzione della gravidanza.
  • In caso di malattia grave del figlio, allegare il certificato medico del ricovero, da presentare entro 15 giorni dalla dimissione del bambino.

Tempistiche e applicazione della misura

Le nuove tutele entreranno in vigore a partire dal 2025, una volta che il Disegno di Legge sarà definitivamente approvato da entrambi i rami del Parlamento. Il provvedimento sarà affiancato alla Legge di Bilancio del 2025, che definirà ulteriori dettagli sui fondi destinati a coprire l’esonero contributivo.

Questa nuova misura rappresenta un passo avanti significativo nella protezione delle donne lavoratrici autonome, confermando l’impegno del legislatore nel garantire una maggiore equità sociale e il supporto in situazioni familiari complesse.

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