Ultim’ora Agenzia delle Entrate, partono le lettere vampiro: vogliono 35.000€ indietro da ognuno di noi | Pronti a toglierci il sangue dalle vene

Comunicazione Agenzia delle Entrate - circuitolavoro.it
In questi mesi l’Agenzia delle Entrate sta notificando le prime comunicazioni di accertamento: sembrano avvisi, ma sono veri e propri salassi.
Questo 2025 è stato segnato da un accanimento senza precedenti da parte del Fisco. Se inizialmente i controlli apparivano efficienti – e già piuttosto insistenti – nei primi mesi dell’anno abbiamo assistito a una vera e propria offensiva contro i contribuenti.
Se prima alcune evasioni, errori nelle dichiarazioni o pagamenti insoluti passavano inosservati, oggi tutto appare molto più trasparente. Il Fisco, ormai, sembra deciso a non chiudere più un occhio.
Insomma, è una questione spinosa sia per chi ha qualche scheletro fiscale nell’armadio, sia per chi commette errori in buona fede, senza voler evadere. Nelle scorse settimane l’intermediario incaricato dell’invio ha commesso alcuni errori, ma è bene non abbassare la guardia: per molti si tratta di comunicazioni ufficiali, frutto di accertamenti veri e propri.
L’Agenzia delle Entrate ha cambiato marcia: i controlli non sono più quelli di una volta
Nel 2025 l’Agenzia delle Entrate ha alzato il tiro. Non si parla più di controlli sporadici: stavolta c’è un cambio di passo. La macchina fiscale si è rimessa in moto con decisione.
Grazie a strumenti come il software VeRa e agli incroci tra banche dati, ogni anomalia nei movimenti bancari può far scattare una segnalazione. E da lì parte tutto.
L’Agenzia verifica ogni voce, come spese per collaboratori e redditi da lavoro dipendente. E se qualcosa non torna, arrivano gli accertamenti. Alcuni riguardano il 2019, e stanno arrivando adesso. Senza preavviso, solo con una raccomandata nella buca delle lettere.

Accertamenti retroattivi e cartelle salate: cosa sta davvero succedendo
Tutti sono potenzialmente sotto osservazione, ma nel 2025 l’attenzione si è spostata in modo mirato sul regime forfettario. Chi pensava che bastasse restare sotto gli 85.000€ per stare tranquilli, oggi si sta ricredendo. Le lettere in arrivo non sono informative, ma atti ufficiali, riferiti all’anno d’imposta 2019, destinati a chi – secondo l’Agenzia – non aveva i requisiti per restare nel regime agevolato.
Le contestazioni più comuni riguardano ricavi sopra soglia, spese per collaboratori superiori a 20.000€, oppure redditi da lavoro dipendente oltre i 30.000€, che all’epoca escludevano l’accesso al forfettario.
E non si parla solo di grandi evasori. Anche errori, disattenzioni o calcoli sbagliati oggi possono costare cari.
Una volta contestata l’irregolarità, il contribuente viene riportato nel regime ordinario con effetto retroattivo. E questo comporta non solo il ricalcolo delle imposte, ma anche sanzioni e interessi. In certi casi, come chi ha incassato circa 100.000€ nel 2019, l’importo da restituire può sfiorare i 35.000€. Una cifra che nessuno si aspetta dopo cinque anni.
E no, non sono avvisi bonari: sono richieste formali. E ignorarle può portare a conseguenze molto più pesanti.