Il Parlamento europeo ha recentemente celebrato uno storico traguardo con l’approvazione della Direttiva case green, segnando un passo significativo verso l’obiettivo della neutralità climatica. Ma quali sono esattamente le novità che arricchiscono questo testo legislativo? Scopriamo insieme i principali punti di svolta che caratterizzano questa fondamentale decisione.
La Direttiva stabilisce obiettivi precisi e ambiziosi: una riduzione del 16% dell’energia primaria media utilizzata entro il 2030, e l’auspicato raggiungimento di emissioni zero entro il 2050. Il voto favorevole del Parlamento europeo, attestatosi in 370 voti a favore, 199 contrari e 46 astensioni, pianifica un futuro dove gli edifici, sia pubblici che privati, saranno al centro di un rinnovamento globale rispetto ai consumi energetici e all’impronta climatica.
Con la formalizzazione dell’approvazione da parte del Consiglio europeo, agli Stati membri viene ora affidato il compito di recepire queste direttive entro due anni. Questo richiederà un’azione congiunta che vedrà coinvolto ogni settore della società, inclusa una particolare attenzione verso gli edifici di nuova costruzione, che dovranno adeguarsi agli standard di emissioni zero dal 2030, e persino in anticipo per quelli pubblici, previsti per il 2028.
Un aspetto chiave della Direttiva è l’enfasi sul passaggio a forme di riscaldamento sostenibili, prevedendo la cessazione di incentivi per caldaie a combustibili fossili dal 2025 e promuovendo invece sistemi che sfruttano energie rinnovabili. A complemento, viene introdotto il passaporto di ristrutturazione: un documento digitale che delineerà una strategia su misura per migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti, con l’obiettivo ultimo di conseguire le emissioni zero entro il 2050.
Per incentivare ulteriormente la transizione, sono pianificate iniziative che favoriranno l’installazione di impianti solari in edifici pubblici e non residenziali, con obiettivi che mirano ad una copertura estesa entro il 2026.
Dal webinar organizzato dall’ENEA, si evidenzia un panorama ricco di opportunità e sfide. Gli interventi riguarderanno una vasta gamma di edifici, con particolare attenzione a quelli nel settore terziario, dimostrando come l’impegno richiesto sia notevole ma essenziale per un futuro sostenibile.
Le regolamentazioni prevedono un impegno collettivo per migliorare sensibilmente la prestazione energetica degli edifici e ridurre l’impatto ambientale, con lo sguardo sempre fisso sugli obiettivi di lungo termine stabiliti dalla Direttiva. È un percorso che vedrà coinvolti tutti gli attori della società, dal settore pubblico a quello privato, in una corsa contro il tempo per salvaguardare il pianeta per le generazioni future.
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