UFFICIALE INPS, vai a fare la visita medica e addio pensione: milioni di malati rimasti per strada | Te la tolgono dall’oggi al domani

UFFICIALE INPS, vai a fare la visita medica e addio pensione: milioni di malati rimasti per strada | Te la tolgono dall’oggi al domani

Invalidità- Foto di Eren Li da Pexels-CircuitoLavoro.it

I nuovi controlli Inps rischiano di lasciare senza pensione di invalidità molti cittadini italiani: ecco chi è finito nel mirino delle verifiche da parte dell’Ente Previdenziale.

La pensione di invalidità è un sostegno economico riconosciuto agli italiani che si trovano in una condizione di totale e permanente inabilità lavorativa.

Negli ultimi mesi sono stati migliaia i beneficiari di questo sussidio che hanno subito nuove verifiche da parte dell’INPS: per molti di loro è scattata la revoca della prestazione.

La perdita dell’assegno non dipende solo dalla condizione medica non conforme a quanto dichiarato, ma anche da altri fattori che spesso vengono ignorati o sottovalutati.

Il superamento di determinate soglie di reddito e l’età anagrafica sono altri fattori che possono far decadere il diritto a ricevere la pensione di invalidità.

Controlli sulla pensione di invalidità: come funzionano e cosa si rischia

Chi percepisce la pensione di invalidità è soggetto a controlli periodici stabiliti dall’INPS che eroga il sussidio. La legge prevede che, in caso di miglioramento delle condizioni di salute certificato dalla Commissione medica, l’invalidità possa essere ridotta o persino revocata. In alcuni casi, quindi, dopo una visita di revisione, è possibile trovarsi davanti al riconoscimento di una percentuale inferiore al 100% di invalidità e si rischia, di conseguenza, di perdere la prestazione economica.

La normativa vigente stabilisce diverse fasce di invalidità. Dal 33% al 66% si ha diritto solo ad alcune agevolazioni, mentre dal 67% al 99% sono previste ulteriori benefici, ma non si accede alla pensione di inabilità. Solo chi ha un’invalidità certificata al 100% può continuare a ricevere l’assegno. Devono, però, essere rispettati anche altri criteri amministrativi e reddituali.

Donna su sedia a rotelle
Donna su sedia a rotelle- Foto di Marcus Aurelius da Pexels-CircuitoLavoro.it

I motivi per i quali si perde il diritto a ricevere la pensione di invalidità

Anche il reddito personale può contribuire alla perdita della pensione di invalidità. Il sussidio è, infatti, concesso solo a chi si trova in uno stato di bisogno economico. Per il 2024, il limite di reddito è stato fissato a 19.461,12 euro annui. Chi supera questa soglia perde, dunque, il diritto alla pensione. Nel 2023, il tetto massimo era di 17.920,00 euro: questo evidenzia un costante aggiornamento dei requisiti economici.

Il raggiungimento dell’età pensionabile è un’altra delle motivazioni collegate alla decadenza dell’assegno. Superati i 67 anni, la pensione di invalidità viene sostituita da altre forme di sostegno previdenziale, come la pensione di vecchiaia. Chi ha ricevuto regolarmente l’assegno relativo alla pensione di invalidità fino a questa età deve rivolgersi all’INPS o al Caf più vicino per valutare la presenza di altri strumenti di sostegno previsti dall’ordinamento previdenziale.