Truffa buoni fruttiferi postali, scadono e non ti pagano: “Dovevate chiedere questo foglio” | Potresti averli anche tu

Truffa buoni fruttiferi postali, scadono e non ti pagano: “Dovevate chiedere questo foglio” | Potresti averli anche tu

Documento informativo- Foto di Mikhail Nilov da Pexels-CircuitoLavoro.it

Un piccolo errore di forma può costare migliaia di euro: ecco in quali casi si rischia di perdere tutto il capitale investito a causa di un semplice dettaglio ignorato.

I buoni fruttiferi postali (BFP) sono conosciuti dagli italiani come i principali strumenti di risparmio emessi da Cassa Depositi e Prestiti e collocati da Poste Italiane.

Per anni sono stati considerati come una delle forme più sicure per investire piccole somme perché offrono un rendimento fisso o variabile e sono garantiti dallo Stato.

I buoni possono avere diverse durate e condizioni di rendimento, tutte indicate in un foglio informativo consegnato al momento della sottoscrizione.

Proprio su questo semplice foglio apparentemente insignificante si gioca l’intera vicenda giudiziaria che sta facendo preoccupare tutti gli italiani che hanno attivato un buono fruttifero postale.

Buono fruttifero postale non rimborsato: la storia dei coniugi di Torino

Nel 2001 una coppia aveva investito 5mila euro in buoni fruttiferi con la dicitura “a termine”. Non sembravano esserci ulteriori indicazioni sulla scadenza e non fu fornito loro nessun documento aggiuntivo. Solo diversi anni dopo, quando si sono presentati a richiederne il rimborso, i due hanno scoperto che i titoli erano scaduti nel 2008 e prescritti nel 2018. A quel punto, Poste Italiane ha negato la possibilità di incassare la somma.

Il legale Andrea Persichetti ha portato il caso davanti al giudice di pace di Torino. Quest’ultimo ha accertato che la responsabilità era da imputare a Poste per non aver consegnato il foglio informativo. La sentenza ha riconosciuto alla coppia un risarcimento pari alla somma investita. In appello, però, il tribunale ha modificato il verdetto. La responsabilità di Poste è stata confermata, ma è stato anche riconosciuto un concorso di colpa dei risparmiatori. Secondo il giudice avrebbero potuto cercare autonomamente le informazioni.

Sentenza giudiziaria
Sentenza giudiziaria- Foto di Pavel Danilyuk da Pexels-CircuitoLavoro.it

Foglio informativo dei buoni fruttiferi postali: quanto è importante conservarlo

Il giudice di appello ha quindi stabilito che la coppia avrebbe dovuto e potuto documentarsi attraverso i canali pubblici su cui sono presenti informazioni che riguardano i buoni fruttiferi postali. Per questo motivo il risarcimento è stato ridotto del 50%: da 5mila si è passati a 2.500 euro. La decisione apre uno scenario preoccupante per molti risparmiatori. A preoccuparsi sono soprattutto anziani o poco digitalizzati, che potrebbero trovarsi nella stessa situazione.

Il consiglio, per chi ha investito in buoni fruttiferi postali, è quello di conservare tutta la documentazione ricevuta. Si può, eventualmente, correre ai ripari cercando le dovute informazioni. Solo
così non si corre il rischio di perdere somme anche consistenti a causa di un dettaglio tecnico.