La recente Legge di Bilancio 2025 introduce novità significative per i dipendenti pubblici, tra cui la possibilità di essere trattenuti in servizio fino al settantesimo anno di età. Le nuove direttive, firmate dal ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, delineano regole precise per l’applicazione di questa misura, finalizzata a garantire continuità organizzativa e trasferimento di competenze.
Con decorrenza dal 1° gennaio 2025, la normativa elimina l’obbligo di pensionamento a 65 anni per i dipendenti pubblici in possesso dei requisiti per la pensione anticipata. Il nuovo limite massimo per il pensionamento d’ufficio è stato innalzato a 67 anni, allineandosi alle regole delle pensioni di vecchiaia. Tuttavia, è prevista la possibilità di prolungare ulteriormente il rapporto di lavoro fino ai 70 anni, previo accordo tra il dipendente e l’amministrazione di appartenenza.
Il trattenimento in servizio è un’eccezione che consente a un dipendente pubblico, già in possesso dei requisiti per la pensione, di continuare a lavorare oltre il limite ordinario previsto. Questa misura, valida fino al compimento del settantesimo anno di età, si applica solo in presenza di specifiche esigenze organizzative da parte dell’amministrazione.
Tra gli obiettivi principali vi sono:
Secondo la direttiva ministeriale, la possibilità di trattenimento è aperta sia al personale dirigenziale che a quello non dirigenziale, con il consenso del dipendente. Tuttavia, questa misura non è applicabile a tutti i settori della Pubblica Amministrazione.
Non rientrano nella misura:
Per questi settori continuano a valere limiti specifici legati alla natura delle loro funzioni.
Il trattenimento in servizio offre vantaggi sia per le amministrazioni che per i lavoratori. Per le prime, si tratta di una soluzione per colmare eventuali carenze di personale qualificato o gestire situazioni di elevato turnover. Per i dipendenti, invece, rappresenta un’opportunità di prolungare la carriera, contribuendo al tempo stesso al miglioramento della struttura organizzativa.
Tra i principali motivi per cui un dipendente può essere trattenuto troviamo:
La Legge di Bilancio 2025 ha segnato una svolta rispetto alla normativa precedente, abolendo il pensionamento obbligatorio a 65 anni. Fino al 31 dicembre 2024, i dipendenti pubblici potevano essere trattenuti oltre questo limite solo in casi eccezionali e previa autorizzazione. Con le modifiche introdotte, dal 1° gennaio 2025 il pensionamento d’ufficio avverrà a 67 anni, mentre il prolungamento fino a 70 anni sarà facoltativo e soggetto alla discrezionalità delle amministrazioni.
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