L’attesa per una possibile riduzione del costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea (BCE) ha già iniziato a produrre effetti benefici. Le banche, anticipando le mosse della BCE, hanno ridotto i tassi di interesse, rendendo più accessibili i mutui e i finanziamenti per l’acquisto di case, auto e beni di consumo. Secondo il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, “la media dei tassi di interesse è sensibilmente calata rispetto a fine 2023,” offrendo vantaggi concreti alle famiglie italiane.
Negli ultimi mesi, i tassi di interesse per i mutui hanno mostrato una significativa diminuzione. A fine 2023, i mutui a tasso variabile avevano raggiunto picchi superiori al 6%, mentre ora si attestano in media al 3,69%. Questo calo comporta un notevole risparmio per i mutuatari: per un prestito di 200.000 euro su 25 anni, la rata mensile è scesa da 1.212 euro a 1.032 euro, con un risparmio mensile di 180 euro e annuale di 2.162 euro. Complessivamente, il costo totale del mutuo si è ridotto di 54.044 euro, pari al 14,9%.
Anche per i finanziamenti auto, il calo dei tassi ha portato benefici tangibili. Acquistare un’auto da 25.000 euro interamente a rate, con un finanziamento decennale, costava a fine 2023 circa 48.961 euro. Oggi, il costo totale è sceso a 38.835 euro, consentendo un risparmio di 10.126 euro, pari al 20,7%. Questa riduzione è un segnale positivo per chi desidera acquistare un’auto nuova senza gravare eccessivamente sul bilancio familiare.
Perfino i finanziamenti per beni di consumo come le lavatrici hanno visto una diminuzione dei costi. Per una lavatrice da 750 euro acquistata a rate in cinque anni, il costo totale è passato da 1.106 euro di fine 2023 a 962 euro attuali, con un risparmio di 144 euro, pari al 13,1%. Anche se meno significativo in termini assoluti, questo risparmio dimostra l’ampiezza dell’effetto del calo dei tassi su vari tipi di finanziamenti.
Nonostante la preferenza degli italiani per i mutui a tasso fisso, anche questi hanno subito una riduzione. Dal picco di oltre il 6% a partire da luglio 2022, il tasso medio fisso è sceso al 3,69% a marzo scorso. La riduzione dei tassi variabili è stata meno marcata, mantenendosi sopra il 4%. Attualmente, il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammonta a 423,4 miliardi di euro, con circa un terzo di questi mutui a tasso variabile.
Lando Maria Sileoni ha spiegato che “le banche hanno capito che è giunto il momento di mettere un freno alle difficoltà di famiglie e imprese ancora alle prese con una politica monetaria restrittiva.” Le istituzioni finanziarie, quindi, stanno anticipando le decisioni della BCE, cercando di alleviare il peso economico sulle famiglie.
Nonostante il calo dei tassi, Sileoni ha chiarito che non si tornerà ai tassi zero del decennio passato, considerato un periodo anomalo. La fase attuale, sebbene caratterizzata da tassi più bassi, non riporterà ai livelli eccezionalmente bassi di quegli anni.
Secondo il centro studi Unimpresa, il taglio dei tassi atteso nella riunione BCE del 6 giugno potrebbe stimolare la crescita del PIL italiano, che dovrebbe accelerare dal +0,7-0,8% del 2024 a un +1,2-1,3% nel 2025. Questo incremento sarà supportato non solo dalla riduzione dei tassi, ma anche dal recupero del potere d’acquisto delle famiglie, dalla ripresa del commercio mondiale e dall’aumento della spesa finanziata dal PNRR. Visita la nostra pagina dedicata alle news.
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