Il 10 gennaio 2025 la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza fondamentale che ridefinisce l’accesso al lavoro agile per i lavoratori disabili. La sentenza stabilisce che le persone con disabilità possono beneficiare del lavoro da remoto senza bisogno di un accordo individuale con il datore di lavoro, a condizione che i costi per l’azienda non siano eccessivi. Scopriamo insieme come questa decisione cambierà le regole dello smart working per i lavoratori disabili.
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Napoli, obbligando una società a consentire a un dipendente con disabilità di lavorare da remoto. La vicenda riguardava un tecnico di assistenza clienti con problemi visivi gravi, che aveva chiesto di lavorare da casa per evitare le difficoltà legate agli spostamenti e alla presenza fisica in ufficio.
Nonostante la richiesta, l’azienda aveva respinto l’istanza, sostenendo che non fossero presenti le condizioni tecniche per lo smart working. Il lavoratore ha quindi deciso di adire alle vie legali, ottenendo, prima nei giudizi di primo e secondo grado, e ora definitivamente dalla Cassazione, il diritto a lavorare in modalità agile.
La sentenza n. 605 del 10 gennaio 2025 ha stabilito che, in casi come questo, il giudice può determinare le modalità di lavoro più appropriate per garantire i diritti del lavoratore disabile. In particolare, l’azienda è obbligata a consentire il lavoro agile, a meno che i costi per l’attivazione di questa modalità di lavoro non siano eccessivi. La decisione stabilisce che, pur garantendo il diritto del lavoratore, l’onere economico non deve essere troppo gravoso per l’azienda.
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La sentenza ha introdotto un cambiamento sostanziale per i lavoratori disabili, anche definiti “fragili” dalla Legge 104/92. A partire dalla data della sentenza, i lavoratori con disabilità hanno il diritto di accedere al lavoro agile senza la necessità di un accordo individuale. Questo rappresenta una semplificazione rispetto alle normative precedenti, che imponevano una procedura più complessa.
Fino al 10 gennaio 2025, il DDL Lavoro 2024 stabiliva che anche i lavoratori disabili dovessero seguire una procedura dettagliata: il datore di lavoro doveva comunicare al Ministero del Lavoro i dettagli relativi al lavoro agile, compresi i nomi dei dipendenti e le date di inizio e fine. Tale comunicazione doveva avvenire entro 5 giorni dall’inizio o da eventuali modifiche al periodo di smart working.
A partire dal 10 gennaio 2025, la necessità di un accordo individuale viene meno, e i lavoratori disabili potranno accedere al lavoro agile senza dover seguire questa procedura complessa. Tuttavia, questo non significa che i lavoratori potranno decidere arbitrariamente quando e come lavorare da casa. Si attendono ulteriori chiarimenti dal Ministero del Lavoro riguardo alle modalità operative e alle eventuali limitazioni.
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