Smart working dipendenti pubblici: nuove regole per il 2024

Smart working dipendenti pubblici: nuove regole per il 2024

Vediamo quali sono le nuove regole per lo smart working per i dipendenti pubblici nel 2024

La mancata proroga per i dipendenti pubblici

Nel 2024 termina la possibilità di richiedere lo smart working agevolato da parte dei dipendenti pubblici.

I lavoratori del settore pubblico sono infatti rimasti esclusi dalla proroga dello smart working prevista dal DL n. 132/2023, che ha esteso la scadenza del 31 dicembre 2023 al 31 marzo 2024. Dal 1° gennaio, quindi, è terminato il regime di tutela e si è tornati alle regole ordinarie.

Nuove regole smart working per i dipendenti pubblici

La possibilità per i dipendenti pubblici di lavorare in smart working sarà rimessa ai singoli dirigenti delle amministrazioni, secondo gli accordi individuali. Questo in sintesi il contenuto della nuova direttiva del Ministero per la Pubblica Amministrazione firmata il 29 dicembre 2023.

I lavoratori e le lavoratrici che dimostrano “gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari” potranno svolgere l’attività in modalità agile previo accordo con i dirigenti responsabili.

La Direttiva del Ministro Zangrillo: una possibile soluzione

La direttiva firmata nei giorni scorsi dal Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo potrebbe cambiare la situazione almeno in parte. Infatti, il testo della direttiva ricorda che il lavoro agile agevolato è stato uno “strumento emergenziale” legato alla pandemia. Ora invece dovrebbe essere regolato non per legge, ma tramite i contratti collettivi dei lavoratori e tramite “accordi individuali sottoscritto con il dirigente/capo struttura”, come era stato in precedenza.

Nella direttiva il Ministro Zangrillo spinge i dirigenti della PA a “garantire, ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza”. Per ciascuna amministrazione, quindi, si invita a creare “tempestivamente” regole interne ad hoc che lo permettano.

Insomma, nessun obbligo di legge ma una linea chiara per tutte le amministrazioni pubbliche: anche se non c’è più lo smart working agevolato, bisogna dare la priorità a chi ha gravi situazioni familiari, personali o di salute che richiedano di lavorare da remoto.

L’Importanza dei Piani di Organizzazione delle amministrazioni pubbliche

Prima della direttiva del Ministro Zangrillo, l’unica via che da gennaio 2024 i lavoratori fragili e i genitori con figli under 14 della PA avrebbero potuto percorrere per conservare lo smart working riguardava i Piao, i Piani di Organizzazione previsti dalle singole amministrazioni.

Per quanto riguarda il settore privato, invece, potranno continuare a ricorrere al lavoro da remoto i lavoratori affetti da patologie certificate che li espongono a un rischio sanitario e i genitori di figli sotto i 14 anni, la cui mansione sia però compatibile con lo smart working.

Le critiche e le preoccupazioni dei parlamentari

L’iniziativa del Ministro è stata criticata dai parlamentari del Movimento 5 stelle delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, che l’hanno definita “indecente”.

Hanno dichiarato, infatti, che “invece di lottare in Cdm per il prolungamento di tale misura, ora Zangrillo decide di scaricare la responsabilità sui singoli dirigenti della Pa, spianando la strada ad un enorme caos. Invitiamo il ministro Zangrillo a tornare subito sui suoi passi, iniziando a reperire le risorse che servono a prorogare tale misura nel primo provvedimento utile”.

Prospettive per il futuro

Piena libertà di gestione per le amministrazioni, dunque, ma con dei dubbi. I più stringenti riguardano i costi, giudicati evidentemente troppo elevati vista la decisione del Cdm di escludere la proroga dello smart working dalla Manovra 2024.

Nella scuola questo meccanismo è più evidente, visto che per ogni professore in smart working ne va assunto un altro che faccia lezione in presenza. C’è poi la questione dei genitori di figli under 14, che nel privato continuano a beneficiare di una corsia di accesso preferenziale al lavoro agile, mentre nel pubblico no. Insomma, non ci sono prospettive chiare su possibili scenari positivi legati a questa misura.

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