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Settimana corta nella Pubblica Amministrazione: come funzionerà e quando potrebbe arrivare in Italia

L’idea di introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni per i dipendenti della Pubblica Amministrazione (PA) in Italia è attualmente in discussione presso il Governo Meloni. A portare questa proposta sul tavolo delle trattative è stata l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Il progetto punta a ridefinire l’organizzazione del lavoro mantenendo inalterate le ore settimanali e lo stipendio, ma con la possibilità di migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro.

La proposta della settimana lavorativa corta

La proposta prevede l’introduzione di una settimana lavorativa di quattro giorni per i dipendenti pubblici, senza alcuna riduzione del totale delle ore settimanali, fissato a 36. Ciò significa che i dipendenti potrebbero lavorare circa nove ore al giorno, distribuite su quattro giorni, mantenendo così lo stesso stipendio. Ogni amministrazione avrebbe la libertà di decidere se aderire o meno al progetto, sperimentandolo con una gestione flessibile per evitare disagi nei servizi offerti ai cittadini.

Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, ha espresso ottimismo riguardo ai potenziali benefici di questa riorganizzazione, sottolineando tuttavia l’importanza di un’attenta pianificazione per evitare che la riduzione dei giorni di lavoro possa compromettere la continuità dei servizi pubblici.

Come funzionerebbe la settimana corta

Il progetto in discussione prevede che il totale delle 36 ore settimanali venga ripartito su quattro giorni, anziché su cinque. Questo comporterebbe giornate lavorative più lunghe, ma darebbe ai dipendenti un giorno libero aggiuntivo. Ogni amministrazione potrebbe decidere se e come implementare la settimana corta in base alle proprie esigenze operative. Per garantire la continuità dei servizi, le amministrazioni potrebbero considerare turni flessibili e orari prolungati.

L’introduzione della settimana corta si configurerebbe quindi come un esperimento di flessibilità organizzativa all’interno della PA, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra efficienza operativa e benessere dei lavoratori.

Il dibattito sulla settimana corta anche nel settore privato

Oltre alla Pubblica Amministrazione, il dibattito sulla settimana lavorativa corta sta interessando anche il settore privato. Diverse forze politiche, tra cui Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle, hanno proposto misure analoghe per il settore privato, ora in discussione alla Camera. La proposta di legge unitaria prevede la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali, senza alcuna diminuzione salariale. Se approvata, questa misura potrebbe avere un impatto esteso in tutta Italia, contribuendo a un profondo cambiamento culturale sul modo di lavorare. Scopri tutti i dettagli nel nostro articolo.

Esperimenti nel mondo: dai successi islandesi agli Emirati Arabi

La settimana lavorativa di quattro giorni non è una novità a livello internazionale. Islanda, per esempio, ha condotto esperimenti dal 2015 coinvolgendo 2.500 dipendenti pubblici, e tra il 2020 e il 2022 quasi metà della forza lavoro ha adottato ufficialmente la settimana corta, con un impatto positivo anche sul PIL nazionale. Emirati Arabi Uniti hanno introdotto nel 2022 la settimana di quattro giorni e mezzo per i dipendenti pubblici, adottando un weekend lungo dal venerdì a mezzogiorno fino a domenica.

Anche il Regno Unito ha avviato un vasto esperimento di quattro giorni lavorativi, coinvolgendo circa 70 aziende e oltre 3.000 dipendenti, con risultati positivi in termini di produttività e benessere. Belgio ha dato la possibilità di concentrare le ore settimanali in quattro giorni, mantenendo invariato lo stipendio, offrendo ai lavoratori una maggiore flessibilità garantita per legge.

La situazione attuale nella Pubblica Amministrazione italiana

Attualmente, nella PA italiana, l’orario standard è di 36 ore settimanali, distribuite su cinque giorni con circa 7-8 ore di lavoro al giorno. L’introduzione della settimana corta non altererebbe il totale delle ore lavorative, ma ne cambierebbe la distribuzione. Qualora la proposta venisse approvata nel nuovo contratto Funzioni Centrali 2022-2024, i dipendenti pubblici potrebbero iniziare a usufruire di questa nuova modalità organizzativa a partire dal 2024.

Quando potrebbe diventare realtà la settimana corta?

Se la proposta verrà accolta nel rinnovo del contratto delle Funzioni Centrali, la settimana corta potrebbe partire già nel 2024, anche se non è stata ancora fissata una data ufficiale. La misura rimane un’ipotesi nella bozza contrattuale e richiede un accordo definitivo tra l’Aran e i sindacati.

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