Scatta il divieto infradito, 2500€ solo se le indossi: devi mettere sempre le scarpe | La nuova legge tutta Italiana

Divieto infradito - circuitolavoro.it
Chi l’avrebbe mai detto che un paio di semplici infradito potessero costare 2500€? E invece sì: ora la legge non transige.
Comode, pratiche e perfette per l’estate che sta per arrivare, le infradito sono un must have indiscusso. Ma è proprio la loro semplicità a rappresentare un rischio: piede scoperto, scarsa aderenza, materiali fragili. Difetti che, a dire il vero, non hanno mai creato grossi problemi. Né per chi vede il piede, né per chi le indossa e al massimo se le ritrova rotte all’improvviso.
Eppure la legge guarda prima di tutto alla sicurezza, per questo ha dovuto mettere dei paletti anche a queste calzature.
La sanzione, pesante come un macigno, è scattata alle Cinque Terre, in Liguria: un paio di ciabatte da 10€, forse nemmeno di marca, sono costate al malcapitato ben 2500€. Una cifra con cui avrebbe potuto riempirsi la scarpiera – e senza rinunciare allo stile.
Infradito, ciabatte e multe salate: la legge adesso non scherza
Chi non ha mai infilato le infradito per una passeggiata al volo, magari in vacanza, magari in mezzo alla natura? Comode, leggere, estive. Ma attenzione: oggi anche un gesto così banale può trasformarsi in un problema serio. Sì, perché in certi contesti non è più solo una questione di stile o comodità: è una questione di legge.
Non si parla più solo di guida – dove, a sorpresa, non sono espressamente vietate – ma di veri e propri divieti all’aria aperta. E se si pensa che una ciabatta infradito sia innocua, basta guardare cosa è successo in Liguria per ricredersi: a quanto pare, in certi casi, è l’accessorio più costoso che si possa indossare.
Cinque Terre, scatta il divieto: 2500€ di multa se non hai scarpe adatte
È successo davvero: alle Cinque Terre, uno dei luoghi più visitati d’Italia, camminare con calzature aperte può costare dai 50 fino a 2500€ di multa. La sanzione non ha nulla a che fare con la guida: qui si parla di trekking, sicurezza e tutela del territorio.
I sentieri del Parco nazionale non sono semplici passeggiate turistiche, ma sono percorsi escursionistici, spesso stretti, ripidi e con tratti scoscesi. Indossare infradito o sandali con suola liscia aumenta il rischio di cadute, rallenta il passaggio e può persino danneggiare le antiche strutture in pietra che costeggiano i tracciati, come i muretti a secco, riconosciuti dall’Unesco.
Per questo motivo, i Comuni della zona – da Monterosso a Riomaggiore – hanno imposto un regolamento chiaro: scarpe da trekking obbligatorie. Addio infradito e in generale a tutte le scarpe aperte e/o con suola liscia, come i sandali. L’obiettivo? Evitare incidenti, code, blocchi e proteggere uno dei paesaggi più belli (e fragili) d’Italia. Chi si ostina a ignorarlo, si becca la multa. E a quel punto, le infradito non sembrano più così leggere.