Il Consiglio dei Ministri del 23 aprile ha deciso di rinviare il nuovo decreto sulla revisione dell’Irpef e dell’Ires, parte essenziale della riforma fiscale varata dal governo lo scorso anno. Questo intervento, atteso da molti, avrebbe dovuto ridisegnare il sistema delle imposte sui redditi, ma per ora tutto è stato rimandato.
L’esame preliminare del decreto legislativo sulla “revisione del regime impositivo Irpef Ires” non è stato discusso dal Consiglio dei Ministri, che ha scelto di posticipare la sua approvazione. Il provvedimento avrebbe introdotto modifiche significative alle imposte sui redditi per il lavoro autonomo, dipendente, agrario e altre categorie di reddito.
Tra le novità che avrebbero dovuto essere esaminate c’erano la tassazione dei premi di produttività fino a 3.000 euro, l’introduzione della rendita integrativa temporanea RITA, e un bonus tredicesima di 80 euro per i redditi fino a 15.000 euro. Nonostante l’attesa, il vertice del governo ha deciso di dare priorità al disegno di legge sull’intelligenza artificiale, lasciando in sospeso la revisione fiscale.
Il decreto prevede una nuova revisione dell’Irpef (imposta sui redditi delle persone fisiche) e dell’Ires (imposta sui redditi delle società), con un focus specifico sui redditi agrari, autonomi e altri tipi di reddito. L’obiettivo è quello di semplificare e rendere più equo il sistema fiscale, ma il rinvio del decreto lascia ancora incertezza sulle tempistiche e sui dettagli delle modifiche.
La RITA è destinata a subire un intervento restrittivo a partire dal 1° gennaio 2025. Sarà riconosciuta solo in caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause diverse dal raggiungimento del requisito pensionistico. Questo cambiamento mira a limitare l’accesso a questo tipo di rendita integrativa, rendendo più rigidi i criteri di eleggibilità.
Una delle proposte più attese è l’introduzione di un bonus di 80 euro sulla tredicesima per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro. Questo bonus, già ribattezzato “bonus elettorale”, dovrebbe essere definito entro metà novembre 2024 e mira a sostenere i redditi più bassi durante le festività natalizie.
Dal 2025, i premi di produttività fino a 3.000 euro saranno soggetti a una tassazione del 10%. Questa misura, inclusa nella bozza di decreto sulla revisione dell’Irpef, è pensata per incentivare la produttività e premiare i dipendenti senza gravarli eccessivamente dal punto di vista fiscale.
Il decreto legislativo prevede anche una revisione dei redditi agrari e del lavoro autonomo. Questi cambiamenti includeranno nuove modalità di determinazione delle imposte, la gestione delle spese e dei rimborsi, e modifiche alle plusvalenze sulle aree edificabili. Inoltre, ci saranno aggiustamenti per il reddito d’impresa riguardo operazioni straordinarie e liquidazioni.
La revisione dell’Irpef e dell’Ires è un passo cruciale verso una riforma fiscale più ampia e strutturata. Tuttavia, il rinvio del decreto lascia ancora molte questioni aperte. Con il governo concentrato su altre priorità, l’attesa per una revisione del sistema fiscale italiano continua. Per rimanere aggiornato, visita la nostra sezione dedicata alle news.
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