“Pronto, parlo con il signor…?”: Truffa telefonica istantanea, se rispondi “Si” sei già fregato | Conto svuotato in 40 secondi

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La truffa del "Sì" torna alla ribalta - circuitolavoro.it

Torna alla ribalta una delle truffe telefoniche più insidiose degli ultimi anni: basta un sì e l’operatore manipola la conversazione.

C’è una sorta di pregiudizio verso il settore dei call center, un lavoro che, nella sua forma più genuina, rimane un impiego come un altro. Eppure, dietro questo mondo si nascondono pressioni, imposizioni e, talvolta, raggiri ideati dagli stessi operatori pur di chiudere un contratto, quello che gli garantirà una manciata di euro in più in busta paga.

Ed è per questo che milioni di italiani rispondono con maleducazione anche a chi svolge il proprio lavoro in maniera onesta. Una reazione comprensibile, visto che certe tecniche di pseudo-marketing sono studiate per raggirare, spesso con conseguenze pesanti.

Per questo non bisogna mai abbassare la guardia, nemmeno nel pronunciare un semplice “sì”, tanto banale quanto pericoloso per il nostro denaro. Una truffa ben nota, infatti, è tornata a mietere vittime.

Come un semplice “sì” può svuotare il conto

Non si tratta solo di una registrazione manipolata, ma di un sistema ben studiato per attivare contratti tutt’altro che vantaggiosi. E il risultato è sempre lo stesso: bollette più alte e condizioni peggiori, senza che la vittima abbia mai dato un vero consenso.

Lo schema è semplice. Il call center chiama, pone una domanda innocua – “Lei è il signor Rossi?” – e registra il fatidico “sì”. A quel punto, la voce viene tagliata e montata per simulare l’accettazione di un nuovo contratto di luce o gas. E l’ignaro cittadino, senza saperlo, si ritrova con un fornitore diverso e tariffe gonfiate.

L’amara scoperta arriva dopo qualche settimana, quando nella cassetta della posta spunta la lettera di benvenuto del nuovo operatore, oppure quando la bolletta improvvisamente lievita senza alcun motivo. E da lì inizia il calvario: tra chiamate al servizio clienti, richieste di annullamento e pratiche burocratiche, ci si ritrova a combattere per tornare alla situazione di partenza.

Call center, ufficio con dipendenti
Come proteggersi dalla truffa del “Sì” manipolato – circuitolavoro.it

Come evitare di cascarci

Questa truffa funziona solo se si pronuncia quel “sì” fatale, quindi la miglior difesa è evitarlo a tutti i costi. Il problema è che il nostro cervello è abituato a rispondere in automatico: ci chiedono se siamo noi, e diciamo subito “sì” senza pensarci. È su questo meccanismo che fanno leva i truffatori.

L’unica soluzione è cambiare approccio. Se vi chiedono “Lei è il signor Bianchi?”, invece di rispondere d’istinto, meglio dire “Chi parla?” o “Mi dica”. Stessa cosa se fanno domande sulle bollette: evitate risposte secche e preferite frasi più articolate, tipo “Perché me lo chiede?” o “Dipende dai mesi”.

Se vi arriva una comunicazione di cambio fornitore che non avete mai richiesto, bisogna agire in fretta. Prima cosa: inviare un reclamo immediato alla nuova compagnia, chiedendo la registrazione della telefonata. Se i “sì” risultano montati e fuori contesto, avete la prova del raggiro.

In più, segnalare l’accaduto alle autorità aiuta a tenere sotto controllo il fenomeno e a bloccare le aziende che usano queste pratiche scorrette. Meglio spendere dieci minuti in una denuncia, che ritrovarsi con bollette astronomiche.