A partire dal 1° maggio 2017, i lavoratori precoci, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni, possono accedere a un canale di pensionamento anticipato. Questa agevolazione prevede una riduzione dell’anzianità contributiva richiesta, riservata a chi si trova in particolari condizioni di disagio lavorativo o economico, come stabilito dalla normativa.
I lavoratori precoci sono coloro che, iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive o esclusive della stessa, possiedono anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e possono vantare almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento del diciannovesimo anno di età.
Per accedere al pensionamento anticipato, i lavoratori precoci devono trovarsi in una delle seguenti situazioni di disagio lavorativo o economico:
I lavoratori precoci possono andare in pensione anticipata se si trovano in stato di disoccupazione a causa di:
È necessario che siano trascorsi almeno tre mesi dalla conclusione del sussidio di disoccupazione.
I lavoratori precoci possono accedere alla pensione anticipata se, al momento della domanda e da almeno sei mesi, assistono un coniuge, una persona in unione civile, o un parente di primo grado convivente con disabilità grave. Possono anche assistere un parente o affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona disabile hanno più di 70 anni, sono affetti da patologie invalidanti, sono deceduti o sono mancanti.
I lavoratori precoci con una riduzione della capacità lavorativa del 74% o più, certificata dalle commissioni competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile, hanno la possibilità di richiedere il pensionamento anticipato.
Possono accedere alla pensione anticipata i lavoratori che svolgono professioni gravose, come definito dal DM 5 febbraio 2018 n. 367. Queste professioni comprendono, tra gli altri, operai dell’edilizia, conduttori di mezzi pesanti, personale sanitario con lavoro a turni, e insegnanti della scuola dell’infanzia.
Dal 2019 al 2024, i lavoratori precoci possono andare in pensione anticipata con almeno 41 anni di contribuzione. Questo requisito è soggetto all’adeguamento demografico a partire dal 2025, derogando rispetto ai requisiti ordinari di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. È possibile cumulare periodi assicurativi non coincidenti maturati in diverse forme di assicurazione obbligatoria.
Il trattamento pensionistico decorre dal primo giorno del trimestre successivo alla maturazione dei requisiti, secondo il principio della finestra mobile.
Per ottenere la pensione anticipata, è necessario presentare una domanda di riconoscimento all’Inps entro il 1° marzo di ogni anno. Le domande presentate entro questa data vengono valutate entro il 30 giugno, mentre quelle presentate entro il 30 novembre vengono valutate entro il 31 dicembre, a condizione che ci siano risorse finanziarie disponibili.
Il pensionamento anticipato per i lavoratori precoci è incompatibile con redditi da lavoro subordinato o autonomo, sia in Italia che all’estero, per un periodo pari all’anticipo pensionistico. Se durante questo periodo vengono percepiti redditi, la pensione è sospesa e l’Inps recupera le rate di pensione già percepite.
Il pensionamento anticipato per i lavoratori precoci offre una via di uscita anticipata dal mercato del lavoro per coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che si trovano in condizioni di disagio lavorativo o economico. Tuttavia, l’accesso a questo beneficio richiede il rispetto di specifici requisiti e una procedura ben definita, con tempi e modalità che necessitano di attenzione e puntualità.
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