A partire dal 1° gennaio 2025, importanti cambiamenti interesseranno i contribuenti forfettari in Italia, soprattutto in relazione alla modalità di emissione delle fatture semplificate. La legge italiana si prepara infatti ad allinearsi con le normative europee in materia di IVA, introducendo una novità significativa: l’eliminazione del tetto massimo di 400 euro per le fatture semplificate.
Il cambiamento, che rientra nell’attuazione delle direttive UE sull’IVA, vedrà la possibilità per i contribuenti in regime forfettario di emettere fatture semplificate senza limiti di importo. Lo schema di regolamento, già approvato dal governo, attende ora di essere recepito dal Parlamento per entrare ufficialmente in vigore. Questo provvedimento, già approvato dalle commissioni parlamentari, rappresenta un passo importante per la semplificazione burocratica a favore dei piccoli imprenditori e professionisti.
Fino a oggi, la normativa in tema di fatturazione semplificata prevedeva un tetto massimo di 400 euro. Tale limite, introdotto nel 2019, ha aggiornato la precedente soglia di 100 euro stabilita dal D.P.R. 633/1972. Le fatture semplificate, oltre al limite di importo, richiedono un contenuto minimo che comprende: data di emissione, numero progressivo, dati anagrafici e fiscali del cedente e del cessionario, descrizione dei beni e servizi, corrispettivo complessivo e riferimento alla fattura rettificata, ove applicabile.
Il regime forfettario, introdotto con la Legge di Stabilità del 2015, è pensato per piccoli imprenditori, professionisti e artigiani che rispettano specifici requisiti di fatturato e spese. Per accedere al regime forfettario, i contribuenti devono avere ricavi non superiori a 85.000 euro annui e spese per collaboratori e lavoratori non superiori a 20.000 euro. Questo regime permette di calcolare il reddito imponibile in maniera semplificata, applicando un coefficiente di redditività variabile a seconda del tipo di attività.
Il calcolo del reddito imponibile nel regime forfettario avviene applicando un coefficiente di redditività ai ricavi percepiti, determinato sulla base del codice ATECO che identifica l’attività svolta. Una volta ottenuto il reddito imponibile, si applica un’aliquota sostitutiva di IRPEF e altre imposte, pari al 5% per i primi cinque anni di attività e al 15% successivamente. È possibile beneficiare dell’aliquota ridotta solo a determinate condizioni, tra cui l’assenza di attività analoghe svolte nei tre anni precedenti.
La novità più rilevante per i contribuenti forfettari riguarda la possibilità di emettere fatture semplificate anche per importi superiori a 400 euro, superando così il limite previsto dal D.P.R. 633/1972. Tuttavia, questa semplificazione riguarderà esclusivamente i soggetti in regime forfettario, mentre chi opera con partite IVA ordinarie dovrà continuare a seguire le regole precedenti.
Le nuove disposizioni sulla fatturazione semplificata per i forfettari diventeranno operative dal 1° gennaio 2025. Questa data segnerà l’inizio dell’applicazione di un quadro normativo che punta a semplificare ulteriormente gli adempimenti fiscali per i piccoli operatori economici, consentendo loro maggiore flessibilità e riducendo gli oneri burocratici. Per scoprire gli incentivi disponibili per i liberi professionisti in Italia, visita la nostra pagina dedicata ai bonus partite iva.
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