Non puoi più prestare la macchina a nessuno: se ti beccano scatta la sanzione enorme | È ufficiale

Prestare l'auto a qualcuno: i divieti in vigore - circuitolavoro.it
Il gesto più comune che ora può costare caro: prestare l’auto a qualcuno, in alcuni casi, diventa vietato. Il motivo.
C’è un’abitudine che molti continuano ad avere senza pensarci troppo. Un gesto comune, quasi banale, che si ripete ogni giorno in tutta Italia. “Mi presti la macchina per un attimo?”, “Te la riporto stasera”. E via, chiavi consegnate.
Ma oggi quel gesto, così automatico, potrebbe costare caro. Molto caro. Parliamo di sanzioni che superano i 700 euro, ritiro della carta di circolazione e, in alcuni casi, persino pignoramenti.
Il punto è che non esiste nessuna legge che vieta di prestare l’auto. Ma ce n’è una che, se ignorata, può trasformare un semplice favore in un problema legale con conseguenze pesanti.
Quando la legge vieta di prestare l’auto a qualcuno
Ci sono aspetti che spesso vengono ignorati, sia da chi presta il veicolo sia da chi lo riceve. Se l’assicurazione lo consente, non c’è alcuna norma che vieta in assoluto il prestito. Tuttavia, ci sono condizioni che possono costare care.
Una su tutte è il prestito a lungo termine (o frequente). A tal proposito, il Codice della Strada è chiaro: se il prestito del veicolo dura meno di 30 giorni, non c’è bisogno di fare nulla. Ma se si supera questo limite – oppure se si presta l’auto a un familiare non convivente o a un amico – la legge impone la registrazione del comodato presso la Motorizzazione. In caso contrario, la sanzione è pesantissima: 705 euro e ritiro della carta di circolazione.
E no, non vale dire “ma è mio cugino, ce l’ha solo per qualche settimana”. La legge guarda i fatti, non i legami. I 30 giorni decorrono dal primo utilizzo, ma basta un semplice posto di blocco: se i vigili prendono i dati del conducente e lo fermano nuovamente dopo più di 30 giorni, e quel nome non risulta registrato, scatta la sanzione. Ma non è finita qui.

Multe, incidenti e guai: paga anche chi non guida
Se l’amico o il parente al volante prende una multa, il problema può ricadere anche su di voi. La responsabilità è in solido: se non paga lui, paga il proprietario. E se non paga nessuno? Arriva la cartella esattoriale, con rischio concreto di pignoramento o fermo del veicolo.
Peggio ancora se la multa arriva a casa e non c’è stata contestazione immediata: se non comunicate entro 60 giorni chi era alla guida, scatta una nuova sanzione, da 282 a 1.142 euro. A meno che non dimostriate, con prove, che proprio non potevate saperlo.
Se con la vostra auto prestata viene commesso un reato, la responsabilità penale resta personale. Ma l’auto può comunque finire sotto sequestro o rientrare in un’indagine.
Morale? Prestare l’auto non è vietato, ma può costare caro. Meglio pensarci due volte, anche se ‘è solo per oggi’.