Meloni totalmente impazzita: approvato il “BONUS ERBA” | Ti bonifica 500€ a patto di usare questa qui

Giorgia Meloni- Foto RaiPlay-CircuitoLavoro.it
In arrivo dal Governo Meloni un nuovo bonus destinato a far discutere: si tratta di un incentivo che coinvolge le coltivazioni di particolari tipologie di erba.
A partire dal 2024, i coltivatori diretti e le aziende agricole possono accedere a un contributo straordinario di 500 euro per ettaro destinato a chi decide di non coltivare il terreno in modo tradizionale.
Il Bonus si rivolge, quindi, a chi decide di lasciare crescere nelle proprie terre erbe spontanee e fioriture mellifere. Si tratta di un incentivo pensato per favorire la biodiversità e aiutare gli insetti impollinatori.
Come tutti sanno, infatti, le api sono tra le specie messe sempre più a rischio da parte di pratiche agricole intensive e dall’uso di pesticidi dalla composizione chimica aggressiva.
A rientrare tra le colture ammesse ci sono piante come borragine, calendula, girasole, melissa e timo, ma anche miscugli specifici di fiori selvatici molto rari.
Bonus erba spontanea: quali sono i requisiti richiesti
Questo sostegno economico rientra nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 che punta alla sostenibilità ambientale e alla salvaguardia degli ecosistemi. Com’è facile ipotizzare, l’accesso al bonus è subordinato a rigide condizioni tecniche per evitare abusi e garantire l’effettiva tutela del paesaggio naturale. Per ricevere il bonus agricoltura da 500 euro a ettaro, non basta semplicemente lasciare crescere le piante selvatiche. Le superfici devono rispettare parametri precisi: la dimensione minima è di 0,25 ettari contigui, con una larghezza minima di 20 metri. Rispetto ai campi coltivati vicini bisogna rispettare, poi, una fascia che va dai 3 ai 5 metri.
La semina di eventuali miscugli melliferi deve avvenire in modo da garantire fioritura e germinazione tra il 1° marzo e il 30 settembre. Dopo questa data, le piante possono essere interrate. Per questo tipo di coltivazioni non è possibile effettuare raccolti: vengono considerate “a perdere” e finalizzate esclusivamente al nutrimento degli impollinatori. Non si possono utilizzare diserbanti chimici ed è previsto un intervento manuale o meccanico per rimuovere piante infestanti non utili alle api.

Quando presentare la domanda per il contributo straordinario di 500 euro
Bisogna precisare, però, che per questo tipo di spesa c’è un tetto di spesa annuale, e nel caso in cui le richieste superassero il fondo stanziato, il bonus potrebbe subire riduzioni. Per essere certi di accedere al bonus, la domanda va presentata ogni anno entro il 15 maggio, anche se nel 2024 sono state concesse proroghe. I pagamenti iniziano generalmente da ottobre, ma l’erogazione è subordinata alla verifica del rispetto di tutte le condizioni.
Altre indicazioni utili riguardano la possibilità di suddividere la superficie in più appezzamenti all’interno della stessa azienda, purché ognuno rispetti i parametri minimi. Bisogna sempre ricordare che le uniche coltivazioni ammesse sono quelle di specie mellifere o erbe spontanee di interesse apistico.