Il governo italiano si trova di fronte a una sfida complessa: trovare oltre 18 miliardi di euro per confermare una serie di aiuti economici per il 2025. Senza queste risorse, milioni di dipendenti vedranno la loro busta paga ridursi, non ci sarà il taglio dell’Irpef deciso lo scorso anno, e saranno a rischio anche vari sgravi fiscali, tra cui quelli per le mamme lavoratrici con due figli e per le famiglie in difficoltà.
La ricerca dei fondi necessari per la prossima manovra è già iniziata. Sebbene la cifra esatta non sia ancora stabilita, si parla di una necessità complessiva di circa 30 miliardi di euro, di cui oltre 18 miliardi solo per confermare misure esistenti che altrimenti scadrebbero il 1° gennaio. Tra queste, una delle più rilevanti è il taglio del cuneo fiscale, il cui mancato rinnovo comporterebbe una riduzione della busta paga per milioni di lavoratori italiani.
Senza il rinnovo del taglio del cuneo fiscale, 14 milioni di lavoratori vedrebbero una diminuzione media di 90 euro al mese nella loro busta paga. Per prorogare questa misura, sono necessari quasi 11 miliardi di euro, risorse che il governo ha dichiarato di avere garantito. Tuttavia, la conferma definitiva dipenderà dall’effettiva capacità di reperire i fondi necessari.
L’Italia, con il suo alto debito pubblico, è sotto stretta sorveglianza da parte dell’Unione Europea, che impone regole stringenti per il controllo del deficit. A differenza di quanto fatto nel 2023, quando la legge di bilancio è stata finanziata in deficit per oltre 15,5 miliardi di euro, quest’anno il governo non potrà adottare la stessa strategia. Ciò comporterà inevitabilmente alcune rinunce, sebbene non si prevedano operazioni drastiche.
Tra gli aiuti che scadranno a dicembre, oltre alla riduzione dell’Irpef, ci sono vari sconti e agevolazioni. La riduzione dell’Irpef interessa 25 milioni di contribuenti, con benefici che variano da pochi euro fino a 260 euro l’anno per chi ha redditi elevati. A rischio sono anche gli incentivi per le assunzioni, gli sgravi per le mamme lavoratrici con due figli, la Carta dedicata a Te (che prevede 500 euro per la spesa delle famiglie più in difficoltà) e la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro.
La grande incognita riguarda come il governo troverà i fondi necessari. Le opzioni includono l’introduzione di nuove tasse o l’aumento di quelle esistenti, come l’Iva sui consumi o le accise sulla benzina. Un’altra possibilità è la riduzione delle agevolazioni fiscali, il che comporterebbe un aumento del peso fiscale per famiglie e imprese. In ogni caso, le decisioni che verranno prese avranno un impatto significativo sulle tasche degli italiani e sulla tenuta del sistema economico del paese.
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