Lo chiamano il salame ammazzacristiani, lo mangi e finisci intubato tra la vita e la morte: lo stanno togliendo dal mercato | Non comprarlo assolutamente

Salame artigianale- Foto di mali maeder da Pexels-CircuitoLavoro.it
In alcuni alimenti ampiamente consumati si cela un batterio letale: ecco cosa sta succedendo ad alcuni salamini DOP e come devono reagire i consumatori per tutelarsi.
I salami artigianali sono molto apprezzati, sia per essere consumati direttamente da chi li acquista che come regalo per le occasioni speciali. Ma alcuni di questi prodotti sono finiti sotto i riflettori.
In particolare il Ministero della Salute ha pubblicato un avviso di richiamo urgente per diversi lotti di Salamini da Cinta Senese DOP a marchio Renieri.
L’allarme arriva in seguito alla rilevazione di Escherichia coli produttore di Shiga tossina (STEC), una delle forme più aggressive e pericolose di questo batterio. Il richiamo, aggiornato il 20 marzo 2025, è stato rilanciato anche da Coop, che ha ritirato i prodotti dai propri punti vendita.
La Digar Srl, azienda con sede a Poggibonsi, in provincia di Siena, ha prodotto i salamini incriminati nello stabilimento identificato dal marchio UE IT 9 902 L. Chi dovesse aver acquistato questi prodotti deve evitare di consumarli e restituirli immediatamente al punto vendita.
Batterio Escherichia coli nei salamini: i lotti ritirati dal mercato
L’allerta riguarda due formati di salamini, i pezzi interi da 350 grammi e i tranci da 180 grammi. I numeri di lotto oggetto del richiamo sono: L2453O, L2502O, L2503O, L2504O, L2505O, L2506O, L2507O, L2508O, con date di scadenza comprese tra il 1° maggio e il 19 giugno 2025. I tranci da 180 grammi invece includono i lotti L2502O – L2506O, con scadenza tra l’8 maggio e il 5 giugno 2025.
Il rischio che si cela dietro questo richiamo è davvero elevato. La contaminazione da STEC può causare gravi patologie gastrointestinali e complicazioni renali anche potenzialmente fatali, soprattutto nei soggetti fragili come bambini, anziani e immunodepressi. In alcuni casi si può arrivare al ricovero in terapia intensiva e persino all’intubazione.

Le conseguenze sulla salute della contaminazione da STEC
L’Escherichia coli è un batterio normalmente presente nell’intestino umano e animale. Alcune sue varianti, come quelle che producono la Shiga tossina, possono causare infezioni gravi. I ceppi STEC provocano diarrea emorragica, forti dolori addominali, febbre. I casi di contaminazione grave possono evolvere in sindrome emolitico-uremica (SEU), una condizione che può danneggiare irreversibilmente i reni.
Dal primo gennaio 2025, secondo Il Fatto Alimentare, sono già stati segnalati 49 richiami relativi alla presenza di questo batterio per un totale di 192 prodotti alimentari ritirati dal mercato. Questo dato che conferma quanto siano frequenti le contaminazioni microbiologiche nella filiera alimentare: bisogna fare molta attenzione alle comunicazioni che riguardano i prodotti che vengono acquistati al supermercato.