Limiti per le prestazioni di lavoro occasionale, novità 2023
Il contratto di prestazione occasionale è un accordo mediante il quale un utilizzatore ottiene in modo semplificato servizi lavorativi occasionali o sporadici di entità limitata, entro certi vincoli. Questo tipo di contratto può essere adottato da diverse categorie, tra cui professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori, associazioni, fondazioni e altri enti di natura privata, oltre alle amministrazioni pubbliche.
A seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, a partire dal 1° gennaio 2023, il contratto di prestazione occasionale può essere utilizzato dai datori di lavoro che hanno fino a 10 dipendenti a tempo indeterminato. Tale limite dimensionale si applica anche alle aziende alberghiere e alle strutture ricettive del settore turistico, mentre non si applica alle Pubbliche Amministrazioni né alle società sportive per le attività svolte dagli steward.
A partire dal 1° gennaio 2023, è vietato l’utilizzo del contratto di prestazione occasionale per le imprese attive nel settore agricolo.
Attraverso la comunicazione ufficiale INPS datata 19 gennaio 2023, l’ente previdenziale ha esposto le modifiche introdotte ai voucher lavoro per l’anno in corso. Successivamente, con l’emanazione del Decreto lavoro 2023, il governo ha deliberato l’aumento del limite massimo di utilizzo dei buoni destinati alle collaborazioni occasionali, portandolo a 15.000 euro. Tuttavia, tale incremento riguarda esclusivamente i settori degli eventi, delle strutture termali e dei parchi di divertimento.
La Legge di Bilancio 2023, conosciuta come Legge n. 197/2022, ha introdotto due importanti disposizioni che riguardano le prestazioni occasionali e le prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato.
Per quanto riguarda le prestazioni occasionali, sono state apportate diverse modifiche alle regole stabilite dall’articolo 54-bis del Decreto Legge n. 50/2017, convertito con la Legge n. 96/2017. Queste modifiche sono permanenti e non hanno una scadenza specifica. Scopri le principali novità 2023 per le prestazioni occasionali:
Inoltre, è stata introdotta una nuova tipologia contrattuale sperimentale chiamata “prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato” per il biennio 2023-2024. Questo tipo di contratto si applica alle attività stagionali nell’agricoltura e prevede le seguenti condizioni:
Per quanto riguarda i contributi, sia il datore di lavoro che il lavoratore devono versare contributi che hanno diverse finalità. Questi contributi hanno i seguenti scopi:
È necessario che il datore di lavoro versi all’INPS la contribuzione unificata previdenziale e assistenziale agricola, che include anche quella contrattuale. Il calcolo di questa contribuzione avviene in base all’aliquota stabilita per i territori svantaggiati, come previsto dall’articolo 1, comma 45, della Legge n. 220/2010. Il versamento deve essere effettuato entro il 16 del mese successivo al termine della prestazione, seguendo le modalità stabilite dall’INPS e dall’INAIL, d’intesa tra di loro.
Inoltre, l’INPS sottrae dalla contribuzione figurativa relativa alle eventuali prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito i contributi derivanti dalle prestazioni di lavoro occasionale agricolo.
È importante notare che ci sono delle esclusioni riguardanti l’instaurazione della collaborazione occasionale per i datori di lavoro agricoli. Essi devono rispettare il CCNL stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale e i contratti collettivi provinciali di lavoro.
Le disposizioni più recenti hanno rettificato i limiti economici per accedere al contratto di prestazione occasionale. Attualmente, è consentito utilizzare lavoratori occasionali nel corso di un anno civile (dal 1° gennaio al 31 dicembre) nei seguenti limiti:
I compensi per le prestazioni occasionali svolte da pensionati, giovani sotto i 25 anni, disoccupati e beneficiari di sostegni al reddito sono calcolati al 75% del loro importo ai fini del limite menzionato sopra.
Queste misure rimangono valide anche per le attività occasionali svolte in discoteche, sale da ballo, night-club e simili. Per le società sportive, invece, i compensi per ogni prestatore non devono superare complessivamente i 5.000 euro, in conformità con il Decreto del Ministro dell’Interno del 8 agosto 2007 riguardante gli impianti sportivi.
Il prestatore ha diritto all’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti tramite l’iscrizione alla Gestione separata dell’INPS, nonché all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
In aggiunta, sono previsti il diritto al riposo giornaliero e settimanali, disciplinati dal Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 (articoli 7, 8 e 9), e l’estensione delle norme per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
I compensi percepiti dal prestatore sono esenti da tassazione, non influiscono sullo stato di disoccupazione e sono considerati ai fini del reddito necessario per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno.
Tuttavia, è vietato utilizzare prestazioni di lavoro occasionale per soggetti con i quali l’utilizzatore abbia un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa in corso o cessato da meno di 6 mesi.
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