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Limiti al pagamento in contanti alle prestazioni INPS fissati a 1.000 euro

L’INPS ha chiarito che per il pagamento delle pensioni e delle altre prestazioni in contanti, il limite massimo applicabile è quello di 1.000 euro. Tale soglia è stata definita in risposta ai dubbi emersi riguardo l’applicazione dei limiti di pagamento in contanti, delineando una distinzione tra la generale restrizione di 5.000 euro, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, e specifiche disposizioni per le erogazioni pubbliche come quelle dell’INPS.

Le direttive

Le direttive emanate con il messaggio interno n. 2672/2024 mirano a normare il processo di pagamento delle prestazioni, indicando che, per importi superiori a 1.000 euro, si dovranno adottare strumenti di pagamento elettronico, bancari o postali. Questa misura trova fondamento nel decreto legge n. 138/2011 e successive conferme normative, che prevedono l’uso di mezzi di pagamento elettronici per le somme eccedenti il limite stabilito.

Cosa accade oltre il limite di 1.000 euro?

Superato il tetto dei 1.000 euro mensili, le sedi dell’INPS sono tenute a sollecitare i beneficiari affinché forniscano le proprie coordinate bancarie o postali per ricevere il pagamento tramite canali alternativi al contante. In assenza di questa informazione, la somma verrà trattenuta fino alla regolarizzazione della posizione da parte dell’interessato.

Per aggiornare le modalità di ricezione delle prestazioni, i cittadini possono utilizzare i servizi online messi a disposizione sul sito ufficiale dell’INPS, oppure rivolgersi ai patronati o contattare il contact center dell’Istituto.

Le basi normative del limite di 1.000 euro

La decisione di stabilire un limite di 1.000 euro per il pagamento in contanti delle prestazioni INPS si basa su una precisa normativa che mira a regolamentare i flussi finanziari, al fine di incrementare la trasparenza e limitare le possibilità di frode. Tale limite, come riportato nei documenti di chiarimento dell’INPS, è definito dall’Articolo 2, comma 4-ter, lettera c) del DL n. 138/2011, integrato e confermato dalla legge n. 208/2015.

In questa ottica, mentre il generale limite di 5.000 euro si applica alla maggior parte delle transazioni in contante, il vincolo specifico di 1.000 euro è destinato alle operazioni con la pubblica amministrazione e, per estensione, agli enti previdenziali come l’INPS. Tale specificazione sottolinea come le istituzioni pubbliche seguano protocolli più stringenti nella gestione delle finanze.

Questo orientamento normativo privilegia la sicurezza e l’efficienza negli scambi finanziari, promuovendo l’uso di strumenti di pagamento tracciabili per somme rilevanti e rappresenta un passo importante verso la modernizzazione e la digitalizzazione dei pagamenti nell’ambito delle prestazioni sociali.

Risorse utili

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