Legge 104, condanna e risarcimento danni a milioni di disabili riconosciuti: da stanotte devi stare senza fare nulla | Stanno controllando tutti

Legge 104, condanna e risarcimento danni a milioni di disabili riconosciuti: da stanotte devi stare senza fare nulla | Stanno controllando tutti

Assistenza legge 104- Foto di SHVETS production da Pexels-CircuitoLavoro.it

Cambiano le regole per l’applicazione della legge 104: ecco come funzionano adesso permessi e congedi secondo le nuove istruzioni Inps.

Negli ultimi giorni un caso emblematico ha determinato dei cambiamenti per quanto riguarda l’applicazione della legge 104.

In particolare la situazione ha riguardato il corretto utilizzo dei congedi retribuiti da parte di un’insegnante in servizio presso un istituti scolastico della Campania.

La donna è stata accusata di indebita percezione di erogazioni pubbliche per aver svolto attività libero professionale durante un periodo di assenza dal lavoro.

Questa mancata presenza era stata giustificata come congedo per assistere un familiare disabile ed è proprio questa circostanza che ha portato all’esito negativo della vicenda.

Congedo 104: in quali casi le irregolarità conducono ad abusi puniti dalla legge

Le azioni dell’insegnante hanno causato un danno erariale superiore ai 60mila euro e ha riacceso il dibattito sui controlli legati ai benefici previsti dalla normativa a tutela dei lavoratori che assistono persone non autosufficienti. Le autorità stanno intensificando le verifiche per prevenire abusi e garantire che i permessi siano utilizzati esclusivamente per le finalità previste dalla legge, evitando che tali strumenti di sostegno si trasformino in occasione di profitto illecito.

La lotta alle irregolarità nell’uso dei benefici previsti dalla Legge 104 si avvale di una stretta collaborazione tra magistratura, Corte dei Conti e forze dell’ordine, in particolare Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato. L’attività investigativa si basa sempre più sull’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati e su controlli incrociati tra banche dati, in grado di rilevare incongruenze tra le dichiarazioni dei lavoratori e le effettive attività svolte durante i periodi di assenza. L’obiettivo è tutelare le risorse pubbliche e garantire che i permessi retribuiti vengano impiegati per l’assistenza familiare e non per svolgere altre attività lavorative.

Permessi retribuiti legge 104
Permessi retribuiti legge 104- Foto di Eren Li da Pexels-CircuitoLavoro.it

Inps e permessi leggi 104: quali sono le attività lavorative non consentite

L’Inps era già intervenuto sulla questione, attraverso la circolare n. 62 del 2010. L’Ente ha chiarito che durante il congedo parentale o i permessi previsti dalla Legge 104 non è consentito intraprendere alcuna attività lavorativa, sia essa dipendente, autonoma o parasubordinata. Chi viola questa disposizione perde il diritto all’indennità e deve restituire le somme percepite.

Sono previste, però, delle eccezioni che riguardano chi ha più contratti part-time orizzontali già attivi al momento della richiesta di congedo. In questi casi è possibile proseguire solo le attività preesistenti. I lavoratori autonomi o iscritti alla Gestione Separata devono, invece, sospendere ogni attività lavorativa durante il periodo di fruizione del beneficio.