Infortunio sul lavoro e visita fiscale: quali sono i diritti e doveri dei lavoratori

Infortunio sul lavoro e visita fiscale: quali sono i diritti e doveri dei lavoratori

L’infortunio sul lavoro è un evento purtroppo comune in Italia, con oltre 50.000 incidenti registrati ogni mese. Questo tema solleva interrogativi cruciali sui diritti e i doveri del lavoratore coinvolto, in particolare riguardo alla visita fiscale. Scopriamo insieme cosa prevede la normativa vigente in materia.

L’Inail e la gestione degli infortuni

A differenza delle malattie comuni, gli infortuni sul lavoro sono gestiti dall’Inail (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), il quale ha la competenza esclusiva in materia. Con la riforma Madia, introdotta alcuni anni fa, le visite fiscali sono state centralizzate sotto il Polo Unico Inps per molte categorie di lavoratori, ma non per gli infortuni. Secondo la nota 246/2018 della Presidenza del Consiglio, infatti, l’Inail è responsabile della valutazione medica e giuridica degli infortuni sul lavoro.

Visite fiscali: un esonero per gli infortuni?

In passato, l’infortunio sul lavoro era chiaramente escluso dall’obbligo di reperibilità durante le visite fiscali. Tuttavia, la normativa attuale ha ridefinito i casi di esonero, limitandoli a patologie gravi e malattie riconosciute come cause di servizio. Pertanto, l’infortunio sul lavoro non è esplicitamente menzionato come caso di esonero, ma la normativa in realtà riconosce che non è possibile disporre visite fiscali per i lavoratori che sospendono il servizio a causa di un infortunio.

Controlli e visite da parte dell’Inail

L’Inail non effettua visite fiscali domiciliari, e pertanto i lavoratori infortunati non sono soggetti a fasce orarie di reperibilità. Tuttavia, l’Istituto ha la facoltà di convocare i lavoratori infortunati per una visita di controllo presso la sua sede territoriale, e il lavoratore ha l’obbligo di presentarsi a tale convocazione. È importante sottolineare che, pur non essendo obbligati a rispettare orari di reperibilità, i lavoratori devono seguire le cure necessarie per il loro recupero.

Uscire di casa durante l’infortunio: cosa prevede la normativa?

In caso di infortunio, i lavoratori non sono soggetti a visite fiscali e possono uscire di casa liberamente, senza dover rispettare specifiche fasce orarie. Tuttavia, devono mantenere un comportamento che non comprometta il processo di guarigione.

Infortuni in itinere: le stesse regole

Gli infortuni in itinere, ovvero quelli che si verificano durante il percorso casa-lavoro, sono anch’essi coperti dall’Inail e non sono soggetti a visite fiscali. Anche in questo caso, i lavoratori possono uscire liberamente e non devono preoccuparsi di reperibilità.

Obblighi del lavoratore in caso di infortunio

Come abbiamo già specificato, in caso di infortunio sul lavoro, il dipendente non è tenuto a essere reperibile durante gli orari delle visite fiscali mentre è assente. Tuttavia, ci sono alcune responsabilità da rispettare.

Innanzitutto, come sottolineato dall’Inail, è fondamentale informare immediatamente il datore di lavoro, sia di persona che tramite delega a terzi. A seconda della gravità dell’infortunio, il lavoratore può decidere se rivolgersi al medico aziendale (se disponibile), al proprio medico curante o recarsi al Pronto Soccorso più vicino.

Leggi la nostra Guida al certificato di infortunio INAIL: procedure e regolamentazioni.

Il medico che fornisce la prima assistenza deve emettere un certificato che attesti la diagnosi e indichi il periodo di inabilità temporanea. Questo certificato deve essere inviato telematicamente all’Inail. Il lavoratore è quindi tenuto a comunicare al datore di lavoro il numero identificativo del certificato e i giorni di prognosi.

Il datore di lavoro ha due giorni di tempo per presentare la denuncia di infortunio. Se non lo fa, il lavoratore può recarsi direttamente presso la sede competente dell’Inail con una copia del certificato rilasciato dal medico.

Una volta adempiuti questi obblighi, non ci sono ulteriori responsabilità per il lavoratore. Infatti, come indicato dall’Inail, non vengono effettuati controlli domiciliari e non ci sono fasce orarie di reperibilità da rispettare.