Con l’entrata in vigore del terzo decreto correttivo del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, si apre una nuova strada per le imprese in difficoltà. Il provvedimento offre la possibilità di patteggiare i debiti fiscali, consentendo alle aziende di concordare il pagamento parziale o dilazionato delle somme dovute, insieme ai relativi accessori. Questa misura si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso le problematiche economiche delle imprese e mira a fornire strumenti utili per affrontare la crisi.
All’interno della procedura di composizione negoziata, le agenzie fiscali e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione possono ora formulare una proposta di accordo transattivo. Questa opportunità rappresenta un importante passo avanti nel dialogo tra le imprese e le autorità fiscali, aprendo la porta a soluzioni che evitano il ricorso alla liquidazione giudiziale. Tuttavia, la proposta di accordo deve essere accompagnata da una serie di documenti e relazioni che ne attestino la convenienza e la veridicità dei dati aziendali.
Per poter beneficiare di questa opportunità, è necessario presentare una relazione redatta da un professionista indipendente. Questo documento deve dimostrare che l’accordo proposto è più vantaggioso rispetto all’alternativa della liquidazione giudiziale. Inoltre, è richiesta una seconda relazione che certifichi l’accuratezza delle informazioni aziendali, redatta da un revisore legale iscritto nel registro competente. Questi requisiti mirano a garantire la trasparenza e la solidità delle proposte di patteggiamento.
È importante notare che non tutti i debiti possono essere oggetto di questo accordo. Sono esclusi, infatti, i debiti verso gli Enti previdenziali e assicurativi, così come i tributi che costituiscono risorse proprie dell’Unione Europea. Queste limitazioni possono influenzare significativamente la capacità delle imprese di risolvere le proprie difficoltà finanziarie, rendendo necessario un approccio strategico nella gestione dei debiti.
L’accordo raggiunto attraverso questa procedura di patteggiamento entra in vigore solo dopo il suo deposito presso il Tribunale competente. Sarà compito di quest’ultimo autorizzare l’esecuzione dell’accordo, garantendo così la legalità e la formalizzazione del processo. Questo passaggio è fondamentale per assicurare che le intese raggiunte abbiano valore giuridico e possano essere effettivamente attuate.
Il terzo decreto correttivo del Codice della crisi d’impresa rappresenta un’importante opportunità per le aziende in difficoltà, offrendo loro la possibilità di gestire i debiti fiscali in modo più flessibile e strategico. Tuttavia, è essenziale che le imprese comprendano i requisiti e le limitazioni associate a questa nuova misura, affinché possano sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla composizione negoziata. Per rimanere aggiornato, clicca qui.
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