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Il futuro del marketing digitale: tendenze e strategie del 2024

Nel marketing digitale tutto è sempre, costantemente in evoluzione. E il 2024 sembra riservare alcuni trend emergenti: affiliate marketing, AI e marketing automation, coinvolgimento tramite raltà virtuale, SEO e ricerca vocale, content marketing interattivo, video content e trendjacking. Vediamoli brevementi, uno per uno.

Affiliate marketing: il caso Amazon

Da oltre 20 anni la strategia di affiliazione del colosso targato Bezos continua ad essere uno dei perni strategici per lo sviluppo del brand e delle vendite. Un ottimo motivo per creare un sito di affiliazione Amazon, promuovere i suoi prodotti e monetizzare i tuoi contenuti. La strategia Associates dell’azienda statunitense si conferma, anche nel 2024, come modello di valore vincente e strumento efficace di marketing digitale. Amazon continuerà a veicolare traffico verso la propria piattaforma e-commerce, e per farlo punterà al miglioramento dell’esperienza dell’acquirente sui portali di affiliazione. In sintesi, i partner tecnologici di Amazon potranno sfruttare ancora enormi possibilità di profitto, ma allo stesso momento dovranno dimostrare di mantenere elevati livelli di performance in termini di coinvolgimento. Insomma, un buon motivo per puntare all’affiliazione.

AI e marketing automation

L’intelligenza artificiale sta lentamente iniziando a trasformare il panorama del marketing digitale, puntando soprattutto alla personalizzazione delle esperienze. Chatbot, campagne email altamente profilate e customer relationship management. Da un lato, i chatbot implementati con l’intelligenza artificiale possono garantire una risposta immediata e personalizzata alle richieste del cliente, migliorando sensibilmente la customer retention. Dall’altro lato, le strategie di email marketing implementate attraverso l’AI permettono invece di inviare messaggi perfettamente allineati alle preferenze dei consumatori, incrementando la brand loyalty e il coinvolgimento. Il connubio intelligenza artificiale-marketing automation sta sicuramente rivoluzionando, o iniziando a rivoluzionare, il futuro del marketing digitale.

Coinvolgimento tramite realtà virtuale

L’interazione e il coinvolgimento dei clienti punta a nuovi orizzonti anche grazie all’integrazione di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). Attraverso l’implementazione di esperienze immersive, queste tecnologie offrono la possibilità di mostrare prodotti e servizi ai clienti in maniera assolutamente accattivante. Questo è il motivo per cui VR e AR possono essere uno dei nuovi trend di marketing digitale nel 2024. Ad esempio, un’azienda immobiliare può utilizzare la realtà virtuale per offrire tour virtuali delle proprietà, consentendo ai potenziali acquirenti di esplorare gli spazi da remoto. Tutto ciò favorisce un’esperienza realistica in grado di migliorare il processo decisionale dei clienti e incrementare le vendite, risparmiando tempo prezioso e fornendo agli stessi un’esperienza interattiva unica. Ma, ancora una volta, l’intelligenza artificiale entra prepotentemente anche nel campo VR-AR: opportunamente integrata, può aiutare il marketing nella raccolta e nell’analisi dei dati relativi al comportamento e alle preferenze dei clienti, monitorando il modo in cui i clienti interagiscono con un prodotto virtuale e fornendo preziose informazioni per capire quali caratteristiche o quali aspetti di un prodotto sono più coinvolgenti o attraenti per i consumatori.

SEO e ricerca vocale

Sembra che la ricerca vocale stia impattando in maniera epocale sulla Search Engine Optimization (SEO), così come la conosciamo adesso. Con la sempre più crescente e pervasiva intromissione di Google Home, Alexa e Siri nelle nostre vite, piccole e grandi aziende stanno accogliendo la sfida di ottimizzare la propria presenza online per soddisfare le ricerche vocali. L’evoluzione della ricerca, dalla digitazione classica a quelle vocali, implica un cambio di strategia SEO e, ad esempio, una focalizzazione sulle long keywords. Più che un’opzione sembra diventare una necessità. Il trend emergente è piuttosto evidente: i consumatori stanno rapidamente adottando la tecnologia di ricerca vocale per facilità e comodità, costringendo le aziende a ottimizzare le strategie SEO. I brand devono impegnarsi ad essere il più possibile rilevanti e di intercettare le intenzioni dell’utente, garantendo che la loro attività venga visualizzata come risposta nei risultati della ricerca vocale.

Content marketing interattivo

L’interazione utente – content marketing potrebbe sfondare nel 2024. Le doverose limitazioni imposte dal GDPR riduce la possibilità di acquisizione e utilizzo dei dati da parte delle aziende che, in compenso, hanno pensato e stanno ancora ragionando sull’ipotesi di utilizzare con più intelligenza alcune tipologie di contenuti interattivi: giochi, votazioni, sondaggi, quiz e molto altro. L’obiettivo? Raccolta dei dati, ovviamente. Una raccolta che secondo MediaFly, grazie proprio al gaming interattivo, può fruttare fino al 53% in più rispetto ai contenuti statici. Prepariamoci dunque ad una nuova forma di estrazione attraverso la partecipazione più o meno consapevole.

Crescita dei video content

Da anni si discute dell’importanza crescente dei video online per finalità di marketing. Coinvolgenti, accattivanti, capaci di trasmettere messaggi in maniera efficace. Non solo storytelling ma anche streaming live: sembra questa la nuova tendenza del 2024. L’interazione in real time con il pubblico, punta come al solito alla personalizzazione. Brevi clip, interazione degli annunci e video a 360 gradi che strizzano l’occhio alla immersività. Le X Spaces del vecchio Twitter e le Live Rooms di Instagram punteranno alle dirette live con più ospiti rispetto alle precedenti.

Ma lo straordinario potenziale dei video si intravede anche nel cambio di paradigma che ha coinvolto un social in particolare. Tik Tok, ad esempio, ha perfino superato Google, diventando il motore di ricerca più apprezzato tra il (suo) target di giovanissimi. La Gen Z cerca risposte immediate sul piano visivo e l’azienda cinese sembra aver intercettato questa nuova esigenza degli utenti nati nei tardi ‘90 e nei primi del 2010. Quello che conta, al di là della crescita dei video content, è anche saper sfruttare in maniera innovativa e totalmente differente le tecnologie già esistenti in base ai mutamenti della società che la tecnologia stessa abilita.

Il trendjacking

Si tratta di una strategia social con cui un brand utilizza gli argomenti di tendenza o i meme del momento (quelli cioè che hanno catturato l’attenzione delle comunità digitali) per creare un legame con il pubblico. L’obiettivo, in realtà, è qualcosa di già visto e sentito in passato: puntare cioè al fermento e alla viralità. Un esempio? l trend Minions su TikTok o le battute su X di Netflix. I brand provano così a catturare l’interesse di un target ampio: maggiore engagement con gli utenti, incremento delle condivisioni e maggiore diffusione dei contenuti, ben oltre la solita fanbase. Attraverso il trendjacking, le aziende possono sfruttare arguzia, creatività e umorismo per essere memorabili e momorizzabili da parte dei potenziali clienti. In ogni caso occorre cautela e autenticità per evitare di snaturare la brand identity mentre il must è quello di apportare un vero valore aggiunto alle conversazioni, piuttosto che sfruttare il trendjacking solo per unirsi alla tendenza del momento.

Quelli visti finora sono solo alcuni dei trend emergenti in ambito digitale. Come evidenziato anche dal rapporto recente di Ernst & Young, video e intelligenza artificiale restano i principali alleati del marketing nel 2024. Ma anche il passaggio dai socialmedia alle cosiddette bubble merita di essere opportunamente osservato e replicato laddove possibile: si tratta del fenomeno per cui i socialnetwork punteranno ad essere sempre meno le piazze virtuali che siamo stati abituati a  conoscerle e sempre più nicchie strutturate attorno a interessi comuni. Non solo virtuali ma anche reali. Insomma, il futuro, come al solito, corre a velocità esponenziale. Starci dietro è difficile, ma è anche un dovere per chi opera nel marketing digitale.

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