“Ho usato questo trucco, sono diventata ricca”: questa signora ha ingannato l’Inps | Ecco la sua nuova pensione

Come aumentare l'Importo della pensione - circuitolavoro.it
È possibile aumentare l’importo della propria pensione: basta fare questa scelta e l’INPS effettuerà un calcolo più conveniente.
In un sistema dove ogni contributo conta e ogni mese di lavoro può fare la differenza, trovare un modo per aumentare la pensione in un periodo storico che ha smesso di fare sconti – economicamente parlando – appare come un sogno. Eppure, c’è chi ci riesce davvero. Non con magie, né con scorciatoie illegali, ma sfruttando alla lettera una norma poco conosciuta e tuttora valida.
Il fatto è che i modi esistono, ma applicarli è complesso per il semplice fatto che le regole pensionistiche non sono poi così semplici da comprendere. Per questo motivo, oggi approfondiremo in maniera semplice un trucco poco trattato ma utilissimo per aumentare l’importo della propria pensione.
Come aumentare l’importo della pensione: il trucco
Parliamo di un ‘trucco’ – se così possiamo definirlo – che nasce dentro le pieghe della legge, nello specifico del sistema contributivo puro, quello che riguarda chi ha cominciato a versare i contributi dopo il 1996. In questo meccanismo, l’importo dell’assegno si calcola a partire da un ‘montante’ – cioè la somma di tutti i contributi versati, rivalutati – che viene poi trasformato in pensione mensile tramite un coefficiente di trasformazione. Più si va in pensione tardi, più alto è questo coefficiente. E, quindi, più alto l’assegno.
Ma qui arriva la sorpresa: esiste un modo per farsi applicare un coefficiente più vantaggioso, senza dover posticipare l’uscita. E la legge lo consente. Anzi, lo prevede esplicitamente.
Grazie a una norma contenuta nella legge Dini del 1995, chi rispetta determinati requisiti può chiedere che la propria pensione venga calcolata come se si andasse in pensione uno o due anni dopo. Cosa significa? Significa usare un coefficiente più alto, quello riservato a chi esce a 68 o 69 anni, pur lasciando il lavoro a 67.
Con i numeri attuali, per esempio, il coefficiente a 67 anni è del 5,608%, mentre quello a 69 è del 6,024%. Applicando questa differenza su un montante contributivo da 250.000 euro, l’assegno mensile passa da 1.078 euro a 1.158 euro. In soldoni: quasi 1.000 euro in più all’anno, senza versare nulla in più. Basta solo rientrare nei criteri.

Pensione più alta, chi può usare davvero questo trucco
E qui viene il punto interessante. Questa agevolazione non è per tutti. La legge stabilisce in modo molto preciso a chi spetta e a chi no. Serve avere una carriera interamente contributiva, quindi iniziare a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996, ed è necessario aver avuto almeno un figlio. Chi ne ha due, ottiene un anno virtuale in più; chi ne ha tre o più, ne ottiene addirittura due. Si può scegliere, dunque, se andare in pensione anticipata o convertire il punteggio in denaro.
Un piccolo dettaglio – non trascurabile – è che questo diritto è riconosciuto solo a una specifica categoria di cittadini. Non a tutti i genitori, non a tutti i lavoratori. Solo a chi ha un profilo molto preciso. E no, non vale per gli uomini, anche se padri. Solo chi ha portato avanti la maternità nel corso della propria carriera può beneficiare di questa opportunità.
Ecco perché in certi casi si può dire che qualcuno è diventato più ricco fregando l’Inps. Con le stesse regole dell’Inps.