“Ho preso questa pasticca e ora non sento più”: non prendere mai questo antibiotico | Diventi sordo per sempre

“Ho preso questa pasticca e ora non sento più”: non prendere mai questo antibiotico | Diventi sordo per sempre

Farmaco- Foto di Jonathan Borba da Pexels-CircuitoLavoro.it

Quando si assumono farmaci bisogna prestare sempre attenzione ai possibili effetti collaterali: ecco in quali casi un antibiotico può portare a gravi problemi di udito.

Gli antibiotici aminoglicosidici sono conosciuti come dei veri e propri farmaci salvavita. Vengono utilizzati in situazioni critiche per trattare infezioni batteriche gravi.

Come tanti altri farmaci di questo tipo, però, presentano un rischioso effetto collaterale, la possibile perdita permanente dell’udito. Possono causare danni alle cellule ciliate dell’orecchio interno, fondamentali per la percezione del suono.

Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS e condotto da Bo Zhao della Indiana University School of Medicine, potrebbe esserci una soluzione per prevenire questo problema.

La ricerca ha individuato il meccanismo molecolare chiave che porta alla sordità e ha messo a punto un metodo per inibire il processo, proteggendo così l’udito di chi assume questi farmaci.

Cosa sono gli antibiotici aminoglicosidi e quali sono i rischi per l’udito

Gli aminoglicosidi, come la gentamicina e la kanamicina, sono tra gli antibiotici più utilizzati in ambito ospedaliero. Si trovano comunemente nei reparti di terapia intensiva neonatale e nei casi di infezioni gravi resistenti ad altri trattamenti. Sono stati messi a punto per combattere quei batteri più difficili da debellare.

Il rovescio della medaglia sta nel rischio che il loro uso comporta per l’udito. Gli aminoglicosidi si accumulano, infatti, nelle cellule ciliate cocleari, fondamentali per la trasmissione del suono al cervello. Una volta danneggiate, queste cellule non possono rigenerarsi. Si arriva così una perdita uditiva che può essere parziale o totale.

Ricerca in laboratorio
Ricerca in laboratorio- Foto di Pixabay da Pexels-CircuitoLavoro.it

La ricerca che apre alla speranza: come si potrebbe combattere la perdita della capacità uditiva

Di recente, però, alcuni scienziati hanno scoperto che le proteine coinvolte nell’autofagia, un processo cellulare di riciclaggio, giocano un ruolo determinante nella perdita dell’udito indotta dagli aminoglicosidi. La proteina Gabarap agisce principalmente nel processo di degenerazione delle cellule ciliate. I ricercatori hanno dimostrato queste ipotesi utilizzando l’editing genomico per creare topi privi della proteina Gabarap e li hanno esposti alla kanamicina.

I risultati sono stati sorprendenti: mentre i topi normali hanno subito una grave perdita uditiva, quelli privi di Gabarap hanno mantenuto intatta la loro capacità uditiva. In un secondo momento, attraverso l’uso di piccoli RNA a forcina, gli scienziati sono riusciti a ridurre l’espressione di questa proteina nei topi normali. In questo modo il loro udito è stato comunque protetto anche dopo l’esposizione agli antibiotici. Questa scoperta suggerisce la possibile strategia di prevenzione da applicare nel caso si assumano aminoglicosidi. L’inibizione mirata della proteina Gabarap andrebbe a contrastare il rischio di sordità indotta da questi farmaci.