“Ho pagato il bollo ma mi hanno mandato la cartella a casa”: la nuova tassa auto fa strage | altri 500€ da pagare

La nuova tassa auto - circuitolavoro.it
Nonostante che l’automobilista sia in linea con i pagamenti, c’è una spesa nascosta che in molti non considerano: a ricordarcela è il fisco.
Pensavate che bastasse pagare il bollo per stare tranquilli? Sbagliato. Tra tasse nascoste e cartelle esattoriali che spuntano quando meno ce lo si aspetta, possedere un’auto è sempre più un lusso. Anche chi pensa di aver chiuso definitivamente i conti potrebbe ritrovarsi con un’ennesima spesa imprevista.
Si tratta di un costo che pochi conoscono e che può arrivare fino a 500€, presentandosi senza preavviso proprio quando ormai sembra tutto risolto. E il bello è che non dipende dal bollo, dall’assicurazione o dalle multe: è qualcosa di più subdolo, che arriva quando meno ce lo si aspetta e che può trasformarsi in una vera batosta fiscale.
Ecco perché molti automobilisti stanno già facendo i conti con questa nuova spesa nascosta e perché il fisco non lascia scampo nemmeno a chi crede di essersene liberato.
La batosta nascosta: altri 500€ da pagare e nessuno ne parla
Pagato il bollo? Fatto il tagliando? Tranquilli, non è ancora finita. Proprio quando si pensa di aver sistemato tutto, spunta un’altra spesa che molti automobilisti stanno scoprendo solo quando è troppo tardi.
Il problema? Nessun bollettino da pagare in anticipo, nessun avviso chiaro. Si viene a sapere dell’importo solo dopo, quando la richiesta arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate, con la cifra già nero su bianco.

Fino a 500 euro oltre al bollo auto: chi deve pagarli e perché
Questa nuova spesa – che è nuova per chi ci si imbatte per la prima volta – può colpire chiunque venda la propria auto, ma non tutti sanno di cosa si tratta fino a quando non arriva la richiesta di pagamento. Il problema si chiama plusvalenza sulla cessione del veicolo, un meccanismo fiscale che può trasformare una semplice vendita in una nuova batosta economica.
In pratica, se si cede un’auto a un prezzo superiore al valore contabile residuo, il fisco considera la differenza un guadagno imponibile. Questo significa che una parte di quella somma va tassata. La legge prevede che solo il 20% della plusvalenza sia soggetto a imposta, ma basta poco per ritrovarsi a dover pagare centinaia di euro in più.
La situazione diventa ancora più complicata per chi utilizza l’auto a fini professionali, come i titolari di partita IVA, perché la tassazione è ancora più rigida. In alcuni casi, il conto può arrivare fino a 500€ extra, una somma che nessuno si aspetta quando decide di vendere la propria macchina.
Ecco perché sempre più automobilisti si ritrovano con cartelle esattoriali inaspettate: la macchina si vende, ma il fisco non se ne va mai.