Con l’arrivo della fine di aprile, molti Comuni stanno definendo le nuove tariffe per la Tari, la tassa comunale sui rifiuti. Alcuni emendamenti potrebbero prolungare il termine ultimo per la delibera fino al 30 giugno, sollecitato dall’Anci per allineare le tariffe ai costi correnti del servizio.
I primi avvisi di pagamento sono in arrivo per molti contribuenti. Mentre alcuni si preparano a saldare la prima rata, altri ancora attendono di conoscere l’importo esatto. Cosa è fondamentale sapere quest’anno?
L’emendamento proposto nel decreto sui bonus edilizi potrebbe concedere tempo fino al 30 giugno agli enti locali per determinare le tariffe della Tari, evitando di confermare quelle provvisorie del 2023. Tale richiesta è nata dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per adeguare le tariffe alla situazione attuale dei costi del servizio.
Senza una proroga, i Comuni che non rispettano la scadenza del 30 aprile dovrebbero confermare provvisoriamente le tariffe del 2023, creando discrepanze con le prescrizioni di Arera, l’autorità di regolamentazione per energia, reti e ambiente.
La Tari, tassa comunale sui rifiuti, viene determinata in base alle caratteristiche dell’immobile e del nucleo familiare. Si compone di una quota fissa e una variabile, e il suo importo complessivo è legato al servizio offerto di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
La tassa è dovuta da coloro che possiedono o detengono locali o aree suscettibili di produrre rifiuti, non necessariamente i proprietari. Tuttavia, esistono esoneri per alcune situazioni specifiche, come aree non utilizzate o locali non suscettibili di produrre rifiuti.
In alcuni comuni, è disponibile il bonus Tari, riservato agli stessi beneficiari del bonus sociale previsto dal decreto Fiscale 2020. Questo incentivo, tipicamente destinato a coprire spese relative a luce, gas e acqua, è pensato per i nuclei familiari in difficoltà economica. Per poterne beneficiare, è necessario che il reddito ISEE del nucleo familiare non superi i 9.530 euro. Inoltre, le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico possono accedere al bonus se il loro reddito ISEE non supera i 20.000 euro.
La Tari rimane un importante tributo locale, con scadenze e modalità di pagamento che possono variare da Comune a Comune. È fondamentale consultare le istruzioni fornite dal proprio Comune per evitare eventuali sanzioni e assicurarsi di adempiere correttamente agli obblighi fiscali. Per rimanere aggiornato sugli ultimi sviluppi normativi, visita la nostra pagina dedicata alle news.
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