La comprensione del meccanismo di rivalutazione del TFR e la conoscenza delle tabelle con i coefficienti aggiornati risultano essenziali nel 2024 per quantificare correttamente il trattamento di fine rapporto. Questo articolo mira a fornire una panoramica dettagliata sul calcolo del TFR, analizzando le modifiche e gli aggiornamenti pertinenti.
L’articolo 2120 del Codice Civile regolamenta il TFR stabilendo che ogni lavoratore, al termine del rapporto di lavoro subordinato, ha diritto a una somma di denaro accumulata durante il periodo di impiego. Questa somma è rivalutata annualmente per adeguarla all’inflazione e garantire il mantenimento del suo valore nel tempo.
Il calcolo del TFR si basa su due componenti principali: un tasso fisso e un tasso variabile, legato all’andamento del costo della vita. In particolare:
Il coefficiente di rivalutazione TFR comunicato a marzo, relativo a marzo 2024, indica la percentuale da utilizzare per rivalutare il trattamento di fine rapporto accumulato al 31 dicembre 2023. Questo coefficiente, pari a 0,690391%, è fondamentale per determinare l’importo aggiornato del TFR.
È importante ricordare che il fondo TFR accumulato al 31 dicembre di ogni anno (escludendo le quote maturate nell’anno stesso) deve essere rivalutato utilizzando un coefficiente specifico. Tale rivalutazione avviene alla fine di ogni anno o al momento in cui si conclude il rapporto di lavoro.
Per calcolare la rivalutazione del TFR, si considera l’incremento dell’indice ISTAT nel mese in cui termina il rapporto di lavoro rispetto a dicembre dell’anno precedente. Le frazioni di mese pari o superiori a quindici giorni vengono considerate come mesi interi.
Il coefficiente di rivalutazione è composto da un tasso fisso del 1,50% e da uno variabile, corrispondente al 75% dell’incremento dell’indice dei prezzi ISTAT rispetto a dicembre dell’anno precedente. Questo coefficiente viene comunicato mensilmente attraverso la pubblicazione di tabelle specifiche.
Supponiamo che un lavoratore abbia percepito una retribuzione annua di 24.300 euro e che il contratto di lavoro sia durato un anno completo, dal 1° gennaio al 31 dicembre. Inoltre, supponiamo che l’aumento dell’indice Istat dei prezzi al consumo rispetto all’anno precedente sia stato dell’1%.
La quota annua del TFR si calcola dividendo la retribuzione annua per 13,5, il che risulta in 1800 euro. Successivamente, per la rivalutazione, si applica un coefficiente del 2,25%, che comprende il 1,5% come tasso fisso e lo 0,75% derivante dall’aumento dell’indice Istat (calcolato come il 75% dell’1%). Questo porta a una rivalutazione di 40,50 euro. Quindi, il totale accantonamento annuo del TFR è di 1840,50 euro.
Dal totale accantonamento annuo è necessario sottrarre il contributo INPS, equivalente allo 0,50%. Quindi, sottraendo lo 0,50% di 1840,50 euro (equivalente a 9,2025 euro), otteniamo 1.831,2975 euro.
Dall’importo lordo di 1.831,2975 euro sarà necessario sottrarre la tassazione per ottenere l’importo netto.
Le tabelle per il 2024 vengono aggiornate periodicamente con i coefficienti di rivalutazione. È fondamentale tenerle sotto osservazione per calcoli accurati della liquidazione.
Mese | Coefficiente di Rivalutazione | Indice ISTAT | Tasso Fisso Annuo | Periodo Rapporti Terminati |
---|---|---|---|---|
Gennaio | 0,377313 | 119,3 | 1,5% | 15 gen – 14 feb |
Febbraio | 0,502313 | 119,3 | 1,5% | 15 feb – 14 mar |
Marzo | 0,690391 | 119,3 | 1,5% | 15 mar – 14 apr |
Ricordiamo che il TFR viene erogato in tutti i casi di cessazione del rapporto di lavoro, qualunque ne sia la ragione (licenziamento individuale e collettivo, dimissioni volontarie, raggiungimento dell’età pensionabile).
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