Guida al calcolo della TARI: tutto ciò che devi sapere
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Introduzione alla tassa sui rifiuti
La Tassa sui Rifiuti (TARI) rappresenta il tributo finalizzato a sostenere il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nonché la pulizia delle aree pubbliche. Comprendere come si calcola la TARI è fondamentale per controllare l’accuratezza delle richieste di pagamento da parte dell’ente gestore o del Comune di appartenenza.
Componenti del calcolo TARI
Il calcolo della TARI si basa su due elementi essenziali: una quota fissa e una quota variabile. Queste componenti tengono conto delle specificità locali stabilite tramite delibera comunale entro il 31 luglio di ogni anno. Queste delibere definiscono le regole per il calcolo della tassa, comprese eventuali agevolazioni per i cittadini.
Per iniziare a calcolare la TARI è necessario partire dalla base imponibile, identificata nella superficie calpestabile dell’immobile, e comprendente muri interni, pilastri e muri perimetrali. La quota fissa si calcola moltiplicando la superficie dell’immobile per il numero di occupanti. Alla quota fissa si aggiunge la quota variabile, calcolata su una stima presuntiva della quantità di rifiuti prodotti, finalizzata a coprire i costi di raccolta, trasporto e smaltimento.
È importante notare che la gestione e le modalità di calcolo della TARI possono variare significativamente fra i diversi Comuni, influenzando sia le scadenze di pagamento che gli importi dovuti.
Le novità nel metodo di calcolo della TARI
Il nuovo metodo MTR-2, introdotto dall’ARERA con la delibera 363/2021/R/rif, conferma e specifica ulteriormente le regole per il calcolo della TARI, puntando a una maggiore sostenibilità sociale delle tariffe e introducendo specifiche per l’accesso agli impianti di trattamento rifiuti.
Parallelamente, il decreto legislativo del 3 settembre 2020, n. 116 impone una ridefinizione dei rifiuti urbani e l’esclusione della categoria dei rifiuti speciali assimilati agli urbani, obbligando i Comuni a rivedere i propri regolamenti per adattarsi a queste nuove direttive.
Scadenze e obblighi di pagamento della TARI
Nonostante l’assenza di una scadenza unica per il pagamento della TARI, come invece avviene per l’IMU, la maggior parte dei Comuni suddivide il pagamento in tre rate. È dovere di ogni possessore o detentore di immobili o aree, a uso abitativo o meno, versare la TARI, con la responsabilità di pagamento che, in caso di locazione, si trasferisce sugli inquilini.
Normalmente, è il Comune a inviare i modelli di pagamento specificando l’importo dovuto e le relative scadenze. Tuttavia, in assenza di comunicazione, è necessario informarsi presso gli uffici locali per evitare di incorrere in sanzioni.
Conclusione
La corretta comprensione di come si calcola la TARI è essenziale per tutti i cittadini, sia per garantire la trasparenza delle richieste di pagamento sia per permettere una verifica indipendente degli importi dovuti. Ricordiamo che per qualsiasi dubbio o chiarimento, è sempre possibile consultare le risorse online ufficiali o contattare direttamente il proprio Comune.
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