Disastro Esselunga, ‘fiumi di sangue’ all’interno dei supermercati: “dipendenti e clienti sconvolti” | Tutti in fuga

Esselunga - circuitolavoro.it
Nemmeno fare la spesa è più un rifugio sicuro: l’Esselunga torna a essere teatro di sangue, con clienti sotto shock nel suo punto vendita.
Da mesi le risse nei supermercati sono all’ordine del giorno. Mesi segnati da crisi economica, disperazione e criminalità, che trasformano anche i luoghi più comuni – frequentati da famiglie, anziani e bambini – in scenari di tensione.
L’ultima violenza ha sconvolto i presenti, lasciando clienti increduli e dipendenti sempre più spaventati. E così, Esselunga, da grande catena della distribuzione, diventa lo sfondo della criminalità urbana, dove i furti sono solo la punta dell’iceberg. Il vero problema è la sicurezza, sempre più assente all’interno dei punti vendita.
Risse, furti e paura: Esselunga diventa una zona di guerra
Negli ultimi mesi, le segnalazioni si sono moltiplicate. Firenze, in particolare, è diventata una zona rossa. All’Esselunga di via Canova, la situazione è completamente fuori controllo: i dipendenti raccontano episodi ricorrenti di aggressioni, furti, minacce e clienti che preferiscono fare la spesa altrove, per paura di essere coinvolti in qualche rissa.
Il 19 febbraio è esploso un caso emblematico. Una donna è stata sorpresa a rubare all’interno del supermercato. All’uscita, il suo complice ha affrontato l’addetto alla sicurezza, nel tentativo di farla franca.
Ne è nata una colluttazione violenta: il vigilante ha reagito con un tirapugni, colpendo l’aggressore alla testa. Il bilancio: tre persone denunciate, tra cui un minorenne. Un dipendente ha riportato un trauma facciale con trenta giorni di prognosi. Nessun allarme evacuazione, nessuna chiusura del punto vendita: i clienti hanno continuato a fare la spesa con il sangue ancora sul pavimento.

Esselunga, la rabbia esplode: sciopero e proteste
Dopo quell’episodio, la misura è colma. I lavoratori hanno proclamato uno sciopero simbolico il 5 aprile: un’ora di fermo per turno, per dire basta a un clima diventato insostenibile. La richiesta è chiara: più sicurezza, più protezione, meno indifferenza. Perché un vigilante isolato non basta più.
Esselunga ha risposto con la promessa di un potenziamento della sorveglianza. Ed ora si attendono i frutti delle promesse: più vigilanza, più controlli, più sicurezza. Ma nel frattempo la tensione resta palpabile.
Il primo marzo è toccato all’Esselunga di Novoli, dove un’altra rissa è esplosa dopo un furto. L’11 marzo, infine, è scesa in strada anche la cittadinanza: manifestazioni, cartelli, e ancora sciopero dei lavoratori. Tutti uniti a dire una cosa sola: nei supermercati non ci si può più sentire al sicuro. E se non si interviene sul serio, la prossima notizia potrebbe non parlare solo di feriti.