Dichiarazione dei redditi, dal 2025 senza questo foglio non recuperi più un euro: lo devi dare al commercialista per forza

Dichiarazione dei redditi 2025 - circuitolavoro.it
Per ottenere le detrazioni sanitarie nel 2025, i contribuenti dovranno presentare un documento ben preciso.
I mesi scorrono e il momento della dichiarazione dei redditi si avvicina. Se è vero che l’obbligo riguarda soprattutto aziende e professionisti, è altrettanto vero che tantissimi lavoratori dipendenti e pensionati non si lasciano sfuggire l’opportunità di recuperare parte delle spese sostenute nel corso dell’anno.
Ed è proprio qui che nascono dubbi e incertezze, perché basta un errore per compromettere il rimborso IRPEF. Non a caso, in queste settimane fioccano le domande, e l’Agenzia delle Entrate risponde con puntualità. Stavolta, l’attenzione si concentra su un foglio specifico, da presentare a commercialista o CAF se si vuole detrarre una spesa sanitaria comune a moltissime famiglie e cittadini.
Spese sanitarie, quando si possono detrarre e quando no
Ripassiamo un po’ la base. Ogni anno tanti contribuenti recuperano parte delle spese mediche sostenute, ma non sempre è tutto così automatico. La regola è semplice: si può detrarre il 19% di quanto speso, ma solo per la parte che supera i 129,11€ di franchigia. Non ci sono limiti di reddito, non vi è un tetto massimo detraibile.
Rientrano le visite, gli esami, i ticket, i farmaci, gli occhiali, i dispositivi medici con marchio CE e diverse altre prestazioni. Dal 2020 però, c’è un vincolo che ancora oggi crea confusione: la maggior parte di queste spese va pagata con strumenti tracciabili, altrimenti non si recupera nulla. Il pagamento in contanti, nella maggior parte dei casi, fa saltare la detrazione, anche se la fattura è in ordine. C’è però un’eccezione importante: in alcuni casi è possibile pagare in contanti, ma tali spese si possono portare in detrazione solo con l’apposita documentazione.
Quando è necessario pagare una spesa sanitaria in contanti e che foglio bisogna tenere
Se si paga in contanti un certificato medico, la detrazione si può ottenere lo stesso, ma solo se la prestazione è stata fatta in una struttura pubblica o privata accreditata al SSN. In questi casi, il contante è ancora ammesso, ma va portata al Caf una ricevuta fiscale che lo attesti chiaramente.
Vale per tanti casi: certificati sportivi, assenze da lavoro o scuola, rinnovo patente, porto d’armi. Tutti contesti in cui spesso si paga sul posto e si esce con un foglietto in mano. Ma da oggi quel foglietto va trattato come oro: deve riportare i dati del medico, dell’utente, l’importo pagato e – fondamentale – che la struttura è pubblica o convenzionata.
Senza questa ricevuta, il commercialista o il Caf non possono fare nulla. E dal 2025, chi non la presenta non recupera nemmeno un euro.