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Detrazioni figli a carico 2023, fino a che età si applica

Ci sono diverse novità riguardanti le detrazioni per i figli a carico nel 2023. Le regole per il calcolo dell’importo sono cambiate rispetto agli anni precedenti.

Per avere diritto alle detrazioni figli a carico, è necessario che il figlio sia fiscalmente a carico del genitore. Approfondiamo insieme questo argomento.

Quando i figli non sono più a carico, novità detrazioni

A decorrere dal 1 gennaio 2019, il limite di reddito per essere considerati fiscalmente a carico è stato incrementato da 2.840,51 a 4.000 euro in relazione ai figli di età non superiore a 24 anni

Quindi in pratica, se prima del 2019 un figlio di età pari o inferiore a 24 anni avesse guadagnato 3.500 euro, non si sarebbe potuto considerare a carico dei genitori. Dal 2019 invece sì: qualunque figlio che fino a 24 anni (ossia 25 non ancora compiuti) guadagni un reddito superiore a 2.840,51 euro ma non a 4.000 euro, può essere considerato a carico dei genitori.

Quindi i figli sono considerati fiscalmente a carico se non superano i 24 anni di età e se hanno percepito nell’anno un reddito pari o inferiore a 4mila euro, mentre se superano i 24 anni sono a carico dei genitori solo se hanno percepito un reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro.

Come funzionano le detrazioni per figli a carico 2023?

Le detrazioni figli a carico sono valide fino al compimento del 21° anno di età, o fino al 26° anno di età se il figlio è studente universitario o frequenta un corso di formazione professionale. In caso di disabilità, le detrazioni sono valide fino al compimento del 24° anno di età, o fino al 26° anno di età se il figlio è studente universitario o frequenta un corso di formazione professionale.

Ecco le detrazioni per figli a carico per l’anno 2023:

  • Figlio minorenne: € 1.549,37
  • Figlio maggiorenne di età compresa tra 21 e 26 anni, studente universitario o frequentante un corso di formazione professionale: € 972,69
  • Figlio maggiorenne di età compresa tra 21 e 24 anni, con disabilità: € 1.549,37
  • Figlio maggiorenne di età compresa tra 24 e 26 anni, con disabilità, studente universitario o frequentante un corso di formazione professionale: € 972,69.

Le detrazioni figli a carico possono essere richieste nella dichiarazione dei redditi.

Come compilare il modulo 730, le novità del modello 2023

Il modello 730 è composto da due parti: la prima va compilata dal contribuente, mentre la seconda va compilata dal sostituto d’imposta (il datore di lavoro o l’ente previdenziale).

La parte 1 del modello 730 è composta da una serie di moduli, che devono essere compilati in base alla propria situazione personale e familiare. I moduli vanno compilati in modo completo e accurato, in quanto da essi dipende il calcolo corretto dell’imposta dovuta o del rimborso spettante.

Le principali novità del modello 730/2023 sono:

  • l’introduzione dell’assegno unico universale, che ha comportato la modifica delle detrazioni figli a carico. Le detrazioni figli a carico sono rimaste in vigore solo per i figli di età uguale o superiore a 21 anni;
  • la possibilità di usufruire della detrazione per il reddito da lavoro occasionale fino a un importo di € 5.000;
  • l’introduzione della detrazione per i costi sostenuti per la cura dei familiari non autosufficienti;
  • l’introduzione della detrazione per le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi medici per l’assistenza domiciliare.

A differenza dell’assegno per maternità, per richiedere le detrazioni figli a carico nel modello 730, è necessario compilare i seguenti dati nel modulo 7:

  • nella sezione “Dati anagrafici e dati fiscali”, indicare il codice fiscale del figlio a carico;
  • nella sezione “Oneri e detrazioni”, indicare la detrazione spettante per ciascun figlio a carico;
  • nella sezione “Figli a carico”, indicare il numero di mesi durante i quali il figlio è stato a carico.

Per i figli di età compresa tra 21 e 26 anni, studente universitario o frequentante un corso di formazione professionale, è necessario indicare anche il numero di mesi durante i quali il figlio ha frequentato l’università o il corso di formazione professionale. Per i figli con disabilità, è necessario indicare anche la percentuale di disabilità.

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