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Contratti a tempo determinato nel 2025: novità e regole aggiornate

Il Decreto Milleproroghe 2025 ha introdotto un’importante modifica in materia di contratti a tempo determinato. Il provvedimento consente la proroga dei contratti oltre i 12 mesi, purché le parti coinvolte, ovvero datore di lavoro e lavoratore, abbiano individuato esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, in assenza di specifiche disposizioni dalla contrattazione collettiva.

Cosa prevede il Decreto Milleproroghe?

Approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 dicembre 2024, il Decreto Milleproroghe si inserisce nel quadro di misure normative urgenti per garantire la continuità dell’azione amministrativa e introdurre misure organizzative necessarie per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. Una delle principali novità riguarda la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato oltre i 12 mesi, ma entro un limite di 24 mesi, se sussistono determinate condizioni.

Proroga del termine per i contratti a tempo determinato

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Decreto Milleproroghe proroga al 31 dicembre 2025 il termine previsto dall’articolo 19, comma 1, lettera b), del D.Lgs. n. 81/2015. La scadenza originaria era fissata al 31 dicembre 2024. Questo allunga il periodo entro il quale i datori di lavoro nel settore privato possono stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi, ma comunque non superiore a 24 mesi.

Attenzione: La proroga riguarda le causali concordate tra le parti (datore di lavoro e lavoratore), che si applicano solo in assenza di disposizioni previste dalla contrattazione collettiva.

La nuova disciplina dei contratti a tempo determinato

Il Decreto Milleproroghe si inserisce nel contesto delle modifiche introdotte dal Decreto Lavoro sulla disciplina dei contratti a tempo determinato. In base alla normativa vigente, un contratto di lavoro subordinato può avere una durata massima di 12 mesi. Tuttavia, tale durata può essere estesa fino a 24 mesi, se ricorrono almeno una delle seguenti condizioni:

  • Causali previste dai contratti collettivi: I contratti collettivi, sia a livello nazionale che aziendale, rappresentano la principale fonte per identificare le causali che possono giustificare una durata del contratto superiore a 12 mesi.
  • Esigenze tecniche, organizzative o produttive: In assenza di contratti collettivi specifici, le parti possono concordare una durata superiore a 12 mesi per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva. Questo accordo, tuttavia, deve essere stipulato entro il 31 dicembre 2025.
  • Sostituzione di lavoratori: Un’altra causa che giustifica una durata superiore a 12 mesi riguarda la sostituzione di lavoratori.

La gerarchia delle causali

La normativa stabilisce una vera e propria “gerarchia” delle circostanze che permettono di superare il limite di 12 mesi per un contratto a tempo determinato. In cima alla gerarchia ci sono i contratti collettivi nazionali, seguiti da quelli territoriali e aziendali. Se questi ultimi non sono applicabili, le parti possono accordarsi autonomamente, purché entro il termine fissato dal Decreto Milleproroghe.

Le prospettive per il settore privato

La proroga fino al 31 dicembre 2025 offre ai datori di lavoro una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse umane, consentendo la stipula di contratti a tempo determinato più lunghi, ma nel rispetto delle necessità aziendali e produttive. Questa modifica rappresenta un’opportunità significativa per molte imprese, che potranno pianificare con maggiore certezza i propri piani di assunzione, sempre tenendo conto dei vincoli stabiliti dalla normativa.

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