Conad, chiude il supermercato più amato da tutti: saracinesche abbassate e dipendenti lasciati a se stessi | Non fai più la spesa

Conad, chiude il supermercato più amato da tutti: saracinesche abbassate e dipendenti lasciati a se stessi | Non fai più la spesa

Conad, la chiusura ufficiale - circuitolavoro.it

Conad chiude definitivamente le serrande: tra problemi di cooperazione e nuovi obiettivi. Clienti e dipendenti nell’oblio.

Sta succedendo qualcosa che nessuno si aspettava. Una chiusura silenziosa, senza annunci in grande stile, ma con conseguenze pesanti: saracinesche abbassate, scaffali vuoti e lavoratori rimasti da soli. È successo davvero, ed è firmato Conad. E non è solo un punto vendita: dietro questa storia si nasconde una fragilità strutturale che in pochi conoscono, ma che riguarda tutti.

Il marchio è tra i più diffusi in Italia, ma il suo segreto non è solo la presenza capillare: Conad funziona come un sistema di cooperative. Un modello che ha portato crescita, autonomia e spazio per tanti piccoli imprenditori. Ma è proprio questo sistema, così articolato e frammentato, a diventare anche il suo punto debole. Perché se da un lato ogni punto vendita è libero di adattarsi alle esigenze locali, dall’altro una cattiva gestione o un calo di fatturato può condurre a decisioni drastiche. Come quella appena arrivata.

Il sistema Conad: vantaggio o limite?

Ogni supermercato Conad, in pratica, cammina con le sue gambe. Fa parte di una rete più ampia, certo, ma le scelte operative sono spesso in mano a chi lo gestisce localmente. Questo significa grande libertà, ma anche grande responsabilità. Quando qualcosa non funziona – quando i conti non tornano, quando la clientela cala o l’edificio non è più a norma – non sempre c’è una rete pronta a sostenere. E così, si arriva a chiusure come quella che stiamo raccontando.

Conad serrande chiuse
Conad, le ultime chiusure – circuitolavoro.it

Conad: le chiusure improvvise

È il caso dello storico punto vendita di piazza del Popolo a Empoli. Dopo decenni di attività, la famiglia Marzi & Fulignati ha deciso di ritirarsi. Una scelta personale, niente crisi, nessun buco nei conti. Solo la volontà di chiudere un ciclo e dedicarsi ad altro. Conad, da parte sua, ha scelto di non subentrare: il punto vendita era troppo piccolo per i formati attuali, poco strategico in una logica di medio-lungo periodo. I tre dipendenti? Ricollocati in altri supermercati della rete. Tutto risolto, almeno per loro.

Ma quello di Empoli non è un caso isolato. A Palermo, lo scorso aprile, sono stati annunciati 40 esuberi nello store ‘Spazio Conad’. A Cagliari, lo store Marconi ha chiuso definitivamente i battenti, lasciando a casa 75 dipendenti. Lì si è parlato di calo del fatturato, di un centro commerciale ormai deserto dove quel Conad era rimasto l’unico a resistere. Ma resistere da soli, alla lunga, non basta.