Cancellato l’obbligo di assicurazione | Da oggi puoi anche non pagarla: se fai l’incidente sono fatti tuoi

Cancellato l'obbligo di assicurazione - circuitolavoro.it
Da quest’anno moltissime persone potranno dire addio all’assicurazione: da fine marzo diventa facoltativa, ma solo per alcuni.
Da oggi l’assicurazione non serve più? Se fai un incidente, sono affari tuoi. Sembra incredibile, eppure una nuova norma sta facendo tremare molte persone, mentre per altri potrebbe donare un sospiro di sollievo.
C’è chi parla di una rivoluzione, chi invece teme il peggio. Ma facciamo un passo indietro: a cosa serve davvero un’assicurazione? Perché è obbligatoria? E soprattutto, cosa succede ora che il vincolo è stato cancellato?
La verità è che questa decisione varrà solo per alcuni, coloro che, se decidessero di non averla, dovranno pagare il danno di tasca loro in caso di incidenti ed eventi catastrofici. Ma facciamo chiarezza.
A cosa servono davvero le assicurazioni?
Come sappiamo, le assicurazioni sono nate per proteggere da eventi imprevisti, per garantire una copertura economica in caso di danni, sinistri e imprevisti di ogni genere. Nel corso degli anni, si sono evolute fino a diventare strumenti imprescindibili per privati e aziende. Il loro scopo è evitare che un evento negativo possa rovinare finanziariamente una persona o un’attività.
Che si tratti di un’auto, di una casa o di un’azienda, una polizza è spesso l’unica barriera tra un danno irreparabile e una soluzione sostenibile.
Eppure, oggi tutto questo potrebbe non essere più obbligatorio. Chi si sente sicuro di non aver bisogno di una protezione può decidere di rischiare e fare affidamento solo sulla propria fortuna. Ma se il danno lo causa qualcun altro? E se un evento improvviso distrugge tutto ciò che si è costruito con fatica? Sono domande che stanno emergendo con forza mentre ci si interroga sulle conseguenze di questa nuova disposizione.

L’obbligo cancellato
Solo dopo giorni di dibattiti accesi, emergono i dettagli: l’obbligo eliminato non riguarda affatto l’RC auto, come qualcuno ha voluto lasciar intendere, bensì le polizze catastrofali per le imprese.
La Legge di Bilancio 2024 ha imposto l’obbligo di stipulare un’assicurazione contro eventi calamitosi come terremoti, alluvioni e frane per tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese. L’assenza di una polizza non prevede sanzioni dirette, ma esclude automaticamente le aziende non coperte da qualsiasi tipo di sostegno pubblico, lasciandole completamente esposte in caso di disastro.
Le critiche non si sono fatte attendere. La CNA ha sottolineato come l’imposizione della polizza sia un ulteriore peso per le piccole e medie imprese, molte delle quali rischiano di trovarsi in difficoltà nel reperire contratti assicurativi adeguati entro la scadenza del 31 marzo. Tuttavia, il punto più controverso riguarda indubbiamente il futuro.
Come auspicabile, senza copertura, chi subirà un danno catastrofico dovrà fare i conti con le proprie tasche, senza sperare in alcun aiuto statale. E in un Paese come l’Italia, dove i disastri naturali non sono certo rari, il rischio è più alto di quanto si voglia ammettere.