Calcolo pensione caregiver e colf, segui la nostra guida
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Come funziona la pensione per caregiver e colf? Vediamo in dettaglio come funziona il calcolo della pensione per il lavoro domestico, quali e quanti contributi si versano e quali sono le opzioni disponibili.
Requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia da parte di badanti e colf
I requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia da parte di badanti e colf sono gli stessi previsti per tutti i lavoratori dipendenti, quindi:
- età pensionabile: deve essere raggiunta l’età pensionabile, che attualmente è di 67 anni;
- contributi minimi: è richiesto un totale di almeno 20 anni di contributi versati;
- fine del rapporto di lavoro dipendente: il rapporto di lavoro deve essere terminato.
Le badanti e le colf che hanno iniziato a lavorare prima del 1 gennaio 1996 possono accedere alla pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi, se hanno almeno 71 anni di età.
Le badanti e le colf che hanno iniziato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996 devono avere almeno 5 anni di contributi per accedere alla pensione di vecchiaia anticipata con 64 anni di età.
Inoltre, le badanti e le colf che hanno svolto attività lavorativa gravosa possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata con 63 anni di età e 36 anni di contributi, di cui almeno 6 degli ultimi 7 o 7 degli ultimi 10, svolti come badante o colf.
Esempi di calcolo pensione badanti e colf
Ecco alcuni esempi di calcolo pensione badanti e colf. Per una badante con 20 anni di contributi versati a 67 anni di età l’importo della pensione sarà pari alla media dei redditi percepiti negli ultimi 10 anni di lavoro.
Ad esempio, una badante che ha percepito un reddito medio di 1.500 euro al mese negli ultimi 10 anni di lavoro, riceverà una pensione di circa 1.000 euro al mese.
Per una badante con 5 anni di contributi versati prima del 1 gennaio 1996, l’importo della pensione sarà pari a 1/3 della pensione di vecchiaia. Ad esempio, una badante con 5 anni di contributi versati prima del 1 gennaio 1996 e 71 anni di età, riceverà una pensione di circa 330 euro al mese.
Per una badante con 5 anni di contributi versati dopo il 1 gennaio 1996 l’importo della pensione sarà pari a 1/2 della pensione di vecchiaia. Ad esempio, una badante con 5 anni di contributi versati dopo il 1 gennaio 1996 e 64 anni di età, riceverà una pensione di circa 650 euro al mese.
Per una badante con 36 anni di contributi, di cui almeno 6 degli ultimi 7 o 7 degli ultimi 10, svolti come badante o colf, l’importo della pensione sarà pari all’importo della pensione di vecchiaia, calcolato in base alla media dei redditi percepiti negli ultimi 10 anni di lavoro. Ad esempio, una badante con 36 anni di contributi, di cui almeno 6 degli ultimi 7, svolti come badante o colf, riceverà una pensione di circa 1.200 euro al mese.
E’ importante sottolineare che questi sono solo esempi e che l’importo effettivo della pensione può variare a seconda dei singoli casi.
Accesso alla pensione per badanti extracomunitarie, ecco i requisiti
Cittadine e cittadini stranieri che hanno lavorato legalmente in Italia e pagato i contributi hanno gli stessi diritti dei cittadini italiani per quanto riguarda la pensione. Anche se decidono di tornare nel loro Paese d’origine, non perdono il diritto alla pensione, a patto che soddisfino i requisiti previsti dalla legge italiana al momento della richiesta.
Per quanto riguarda la pensione badanti, le cittadine comunitarie hanno le stesse condizioni delle lavoratrici italiane, mentre quelle extra-comunitarie devono aver lavorato regolarmente in Italia per almeno 5 anni. Ci sono due situazioni diverse:
- le badanti extracomunitarie assunte dopo il 1° gennaio 1996 possono ricevere la pensione di vecchiaia al compimento del 66° anno di età, anche se non hanno maturato i requisiti previsti, a condizione che non rientrino in Italia. Tuttavia, l’importo che percepiranno sarà proporzionale al contributo versato;
- le badanti extracomunitarie assunte prima del 1996, invece, potranno ricevere la pensione di vecchiaia solo al compimento del 66° anno di età e solo se hanno maturato almeno 20 anni di contribuzione.
Se rimpatriano, la pensione viene erogata nello stato di “ultima residenza” e tiene conto dei periodi di contribuzione maturati in più paesi.