Arriva la raccomandata verde, vogliono le tasse degli anni passati: non firmare e scappa dentro casa | Ti levano tutto

Arriva la raccomandata verde, vogliono le tasse degli anni passati: non firmare e scappa dentro casa | Ti levano tutto

Busta verde, arrivano le tasse degli anni passati: quando la raccomandata non va ritirata - circuitolavoro.it

Ci sono alcuni casi dove non firmare una raccomandata non solo è lecito, ma persino consigliato: ecco il motivo.

Le raccomandate sono da sempre un tasto dolente per molte persone, sia per chi ha qualche scheletro nell’armadio di tipo finanziario e amministrativo, sia per chi è sempre stato regolare. Tuttavia, non tutte le raccomandate sono uguali: a volte si tratta di semplici comunicazioni benevole, altre volte di veri e propri crucci.

Quando arriva a casa una raccomandata verde, è importante prestare attenzione. Questo tipo di comunicazione è spesso utilizzato per notifiche ufficiali, come avvisi di pagamento o richieste di informazioni da enti pubblici e privati.

La raccomandata verde serve, in sostanza, a garantire che il destinatario riceva una comunicazione importante, che può riguardare questioni fiscali, contratti o altri aspetti legali. Ma cosa succede se questa contiene la richiesta di pagamento di un’imposta o tassa già saldata? Qui la situazione si complica.

Busta verde: cosa controllare prima di firmare

In pochi ci fanno caso: o si accetta la raccomandata, o si scappa dal postino sperando che il problema si risolva da solo. Eppure, quando viene consegnata questa busta verde, solitamente riporta il nome dell’ente che la invia.

Se proviene da agenzie come l’Agenzia delle Entrate o enti locali (ad esempio, il Comune), è probabile che riguardi il bollo auto. Se è esplicitamente indicato, allora non ritirala; ma solo in questi casi.

Postino che suona al citofono per consegnare una raccomandata
Raccomandate, quando è legittimo non ritirarle – circuitolavoro.it

Quando non ritirare una busta verde

Se si sospetta che il bollo auto sia già stato pagato, è fondamentale non firmare la raccomandata. La ragione è semplice: la firma potrebbe significare riconoscere di aver ricevuto la comunicazione, attivando così un processo di recupero crediti per un pagamento che in realtà non dovresti effettuare. Questo può portare a situazioni complesse, come l’avvio di procedure per riscuotere un debito fondamentalmente inesistente. Per quanto gli enti siano efficienti, è possibile che ci sia stato un errore nella registrazione del pagamento.

Per fugare ogni dubbio, è utile visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate o quello del proprio Comune. Questi portali offrono servizi online per controllare lo stato delle cartelle e dei pagamenti, consentendo di verificare se il bollo è già stato versato con pochi click.

In ogni caso, se la raccomandata non riguarda un pagamento già effettuato, è sempre consigliabile ritirarla. La legge, infatti, prevede che il mancato ritiro di una comunicazione ufficiale possa comportare complicazioni future, come sanzioni, interessi aggiuntivi e tutte le conseguenze personalizzate in base al contenuto. Insomma, non c’è una regola standard, ma è sempre bene agire con criterio.