“Alt, mi faccia vedere le mutande”: al posto di blocco scatta il controllo intimo | Devi fargliele vedere in mezzo alla strada

Controllo posto di blocco- Foto di Joël Super da Pexels-CircuitoLavoro.it
Ci sono delle situazioni alquanto bizzarre, previste dal Codice della Strada, che possono verificarsi durante un posto di blocco: ecco quali.
Può sembrare uno scherzo di cattivo gusto, ma in alcune circostanze le forze dell’ordine possono effettuare controlli decisamente particolari.
In caso di posto di blocco possono essere condotte delle verifiche sulla biancheria intima, o meglio, sugli indumenti sporchi presenti nei veicoli.
Questa circostanza è prevista all’interno di regolamenti locali che mirano a tutelare il rispetto dell’igiene e del decoro urbano.
Alcuni comuni, infatti, hanno introdotto norme che prevedono sanzioni per chi circola o si presenta in spazi pubblici con abiti visibilmente sudici.
Controlli sulla biancheria intima: quando sono previsti dalla legge
La scena è surreale ma, in alcuni casi, possibile: durante un controllo stradale, dopo aver mostrato patente e libretto, potrebbe arrivare la domanda inaspettata relativa agli indumenti presenti a bordo. Bisogna precisare, però, che non si tratta di una verifica sull’abbigliamento indossato, ma su eventuali capi intimi sporchi trasportati nel veicolo. La richiesta è giustificata dall’applicazione di regolamenti specifici che sono legati al modo in cui si gestisce il decoro pubblico a livello locale.
Un esempio emblematico in questo senso arriva da San Francisco, dove è vietato utilizzare biancheria usata per pulire l’auto. Sebbene in Italia non esista una normativa nazionale simile, alcune amministrazioni comunali hanno adottato regolamenti restrittivi in materia di igiene negli spazi pubblici. Le sanzioni applicate a chi trasgredisce queste regole variano a seconda della gravità e del contesto. Si va dai semplici richiami fino a multe salate, soprattutto per chi svolge attività lavorative a contatto con la clientela.
Bizzarri regolamenti locali che limitano la libertà personale
Anche se la legge non impone di mostrare la propria biancheria indossata, l’idea stessa di dover giustificare la presenza di capi intimi, magari sporchi o usati per scopi impropri, in un contesto pubblico suscita inevitabilmente imbarazzo e polemiche. Tutto questo spinge a una riflessione che coinvolge la libertà personale di fronte alle imposizioni della legge.
Si tratta di normative nate con l’obiettivo di preservare l’ordine e l’igiene, ma che rischiano di scivolare nel grottesco quando applicate senza il filtro del buon senso. Questo episodio evidenzia come certe disposizioni, anche se sono presentate come assolutamente legittime, possano facilmente trasformarsi in fonte di controversie e discussioni sul rispetto della dignità personale e sui limiti dell’intervento pubblico nella vita quotidiana. Non sono gli unici casi, ma di certo rientrano tra quelli che più fanno notizia.