Agenzia delle Entrate, “Vogliamo i soldi per ogni ricarica”: Scatta la nuova tassa elettricità | La bolletta non basta più

Nuova tassa sull'elettricità Agenzia delle Entrate - circuitolavoro.it
L’Agenzia delle Entrate fa sapere agli automobilisti che tasserà le ricariche nelle colonnine: il chiarimento ufficiale.
Le auto elettriche, da qualche anno a questa parte sono state presentate come il futuro della mobilità sostenibile, la rivoluzione dell’automotive che avrebbe dovuto ridurre le emissioni e abbattere i costi di gestione.
Per spingere questa transizione, il Governo Italiano – spinto dalle direttive europee – ha incentivato l’acquisto e l’uso di veicoli a zero emissioni, tanto da introdurre agevolazioni e bonus anche per le ricariche domestiche e pubbliche.
Un incentivo dietro l’altro, tutto per convincere gli automobilisti a dire addio ai vecchi motori termici. Ma dopo anni di promozione, ecco che arriva la svolta che nessuno si aspettava: l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la ricarica dell’auto elettrica, almeno in certi casi, sarà tassata.
Un nuovo costo in arrivo?
Il pronostico è abbastanza chiaro: secondo molti, l’inaspettata decisione potrebbe avere un impatto significativo per chi ha scelto l’elettrico. Dopo anni in cui si è puntato sugli incentivi e sul risparmio rispetto ai veicoli a benzina e diesel, ora emergono nuove spese che potrebbero ridimensionare quelli che dapprima erano considerati puri vantaggi economici. Il nodo della questione riguarda un’area specifica del mercato automobilistico, ma le implicazioni potrebbero estendersi oltre. Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate introduce infatti una distinzione tra i diversi tipi di ricarica, con conseguenze dirette per alcuni automobilisti.
La misura tocca in particolare chi utilizza l’auto elettrica in ambito professionale. Finora, i rimborsi per la ricarica erano considerati alla stregua di un semplice rimborso spese, ma con la nuova interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, questi importi rientrano nel reddito del dipendente e saranno quindi soggetti a tassazione.
Secondo la legge di Bilancio 2025, i veicoli elettrici assegnati ai dipendenti come fringe benefit beneficeranno di una tassazione agevolata rispetto a quelli termici. Ma attenzione: il rimborso della ricarica non viene incluso nel calcolo forfettario previsto dalle tabelle ACI per i veicoli aziendali. Questo significa che ogni kWh rimborsato sarà considerato un’aggiunta allo stipendio e, di conseguenza, tassato.

La posizione dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia ha chiarito che il principio di onnicomprensività del reddito (articolo 51 del TUIR) si applica anche ai rimborsi per la ricarica elettrica. Di fatto, ogni rimborso riconosciuto al lavoratore per la ricarica privata dell’auto aziendale sarà considerato un elemento retributivo.
Unica eccezione: se l’energia ricaricata è utilizzata esclusivamente per motivi di servizio e dimostrabile attraverso sistemi di separazione dei consumi. Ad esempio, un’azienda potrebbe installare una colonnina di ricarica dedicata nel parcheggio aziendale, con un contatore separato che registra esclusivamente l’energia destinata al lavoro e non allo scopo privato.
Impossibile negare che questa novità ha sollevato dubbi e perplessità, dato che per le auto a combustione il rimborso carburante rientra già nelle tabelle ACI senza ulteriori tassazioni. Ora molti si chiedono se ci sarà una revisione della normativa o se la tassa sulla ricarica resterà una nuova voce di spesa per i lavoratori. Il dibattito è aperto.