Addio cartelle esattoriali, milioni di fogli finiti nel cestino: scatta la rottamazione | Non devi dargli più un euro

Addio cartelle esattoriali - circuitolavoro.it
Finalmente moltissimi contribuenti potranno dire addio alle cartelle esattoriali che fino a ieri sembravano insanabili: parte la nuova rottamazione.
Ad oggi le cartelle stanno davvero scomparendo. Ma non per tutti. Solo chi ha aderito alla rottamazione-quater, e ha cominciato a versare le rate, può dire addio a interessi, sanzioni e aggio. Per gli altri, in questi mesi, è rimasta solo tanta attesa e qualche speranza. La rottamazione quinquies, infatti, rappresenta una realtà concreta, ma nessuno – almeno fino ad ora – ha saputo dire con certezza quando verrà attivata.
Ora però, qualcosa si muove. Perché se da una parte è vero che non si può più aderire alla quater, e quindi il margine di scelta ormai non esiste più, dall’altra il debitore è in bilico. Gli iter burocratici sono lenti, ma gli eventuali pignoramenti corrono. Eccome se corrono.
E allora, in questo contesto sospeso, iniziano ad arrivare le prime risposte. Non definitive, ma abbastanza solide da far tirare un sospiro di sollievo a molti.
La rottamazione quinquies c’è: come aderire prima del previsto
La proposta esiste, è concreta e porta la firma di Gusmeroli (Lega). Prevede condizioni più morbide: rate mensili per dieci anni, decadenza solo dopo sei rate non pagate, e debiti rottamabili fino al 31 dicembre 2023. Tutto molto più gestibile, soprattutto per chi è stato messo in difficoltà dalla rigidità della quater.
Il problema? I tempi. La tabella di marcia iniziale – adesione entro il 30 aprile, prima rata a luglio – ormai è carta straccia. Siamo già oltre metà aprile e non è nemmeno stata approvata la norma. L’ipotesi più concreta, oggi, è che la quinquies venga inserita nella Legge di Bilancio 2026. Tradotto: se ne riparla nella seconda metà del 2025, forse, come espresso in questi giorni da Giorgetti, addirittura nel 2026.
Nel frattempo, chi ha cartelle aperte non può che tenere duro. Perché mentre la politica litiga sulle scadenze, i debiti restano lì. E se il Fisco decide di agire, non c’è ‘quinquies in arrivo’ che tenga. Ma il punto, ora, è capire come aspettare senza rischiare il pignoramento. Perché sì, è possibile.
Come aderire alla rottamazione quinquies prima che venga attivata
Al momento è tutto fermo, o meglio: in movimento, ma non operativo. Di sicuro non arriverà in primavera, come era stato inizialmente annunciato. Nel frattempo, chi ha cartelle aperte deve comunque proteggersi.
Un consiglio pratico? Chiedere subito una rateizzazione ordinaria può mettere al riparo da pignoramenti e fermi. E se poi la quinquies verrà davvero approvata, si potrà comunque aderire. Basterà rinunciare alla rateizzazione in corso e passare al nuovo piano da massimo 84 rate , più leggero e più lungo. Ma intanto, almeno, si prende tempo. E si evita il peggio. Perché la quinquies forse arriverà. I pignoramenti, invece, non aspettano.