Con l’inizio del 2025, gli italiani si trovano a fare i conti con un nuovo aumento dei prezzi delle sigarette e delle sanzioni legate al settore del tabacco. Il rialzo, deciso nell’ambito della Legge di Bilancio, riflette una politica mirata a incrementare le entrate statali e a regolamentare con maggiore rigore il mercato dei tabacchi. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
A partire dal 23 gennaio 2025, sono entrate in vigore le nuove accise sulle sigarette, confermate dalla Legge di Bilancio 2025 e anticipate già con la manovra del 2024. Le principali modifiche riguardano:
Questi incrementi, stabiliti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), influenzeranno non solo le sigarette tradizionali, ma anche i prodotti alternativi come sigarette elettroniche e tabacco riscaldato.
Dal 23 gennaio 2025, i prezzi delle sigarette sono aumentati di 20-30 centesimi a pacchetto, un incremento che varia in base alla marca e al formato. Ad esempio:
I listini aggiornati pubblicati dall’ADM comprendono anche sigari, sigaretti, tabacchi da fiuto e da masticare. Complessivamente, gli aumenti generano significativi introiti per lo Stato, ma pesano sul bilancio dei fumatori.
Nel 2025, le accise rappresentano circa il 41% del prezzo totale delle sigarette. Questo valore è il risultato della somma di due componenti:
Inoltre, il minimo onere fiscale, che include IVA e accise, è fissato a 204,3 euro per chilogrammo convenzionale.
Le nuove regole introdotte dal Decreto legislativo 26 settembre 2024, n. 141 inaspriscono le sanzioni per le violazioni nel settore del tabacco:
Infine, le autorizzazioni per la vendita di liquidi da inalazione e tabacchi lavorati avranno una durata estesa da 2 a 4 anni.
Se le politiche attuali saranno confermate, il 2026 potrebbe portare un ulteriore aumento di 20-30 centesimi a pacchetto. Ad esempio, un pacchetto di Marlboro Gold KS potrebbe arrivare a costare 6,80 euro. Tuttavia, occorrerà attendere nuovi aggiornamenti legislativi per avere certezze.
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