Il mese di settembre porta con sé un raggio di speranza per determinate fasce di contribuenti, lavoratori e disoccupati in Italia, grazie al pagamento del bonus di 150 euro. Questo incentivo, creato per alleviare l’impennata dei prezzi dei servizi essenziali come l’elettricità e il gas, si sta dirigendo verso coloro che più ne hanno bisogno nella seconda finestra di settembre 2023.
L’Inps è l’organismo responsabile dell’erogazione di questo bonus, che fa parte di una seconda tranche di versamenti. Questo secondo round di distribuzione è dedicato principalmente a categorie di lavoratori e cittadini che non hanno ricevuto il bonus nella prima fase.
L’origine di questo bonus risale al decreto legge “Aiuti ter” emanato dal governo di Mario Draghi e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 settembre 2022.
Alcuni fortunati hanno già ricevuto il tanto atteso bonus di 150 euro. Questi includono dipendenti pubblici e privati, nonché pensionati.
Tuttavia, chi è idoneo a ricevere questo sostegno?
La risposta è ampia:
Molti dei destinatari di questo bonus hanno già beneficiato della stessa misura l’anno scorso. Nella prima finestra di pagamento dell’Inps, hanno ricevuto i 150 euro i lavoratori pubblici e privati, i percettori del reddito di cittadinanza o delle pensioni, così come i lavoratori domestici, tra cui colf, badanti e baby-sitter. Per questi, il limite di reddito per ottenere il bonus è di 20.000 euro lordi all’anno.
Non va dimenticato che prima del bonus di 150 euro, è stato erogato un bonus di 200 euro con un limite di reddito leggermente più alto, fino a 35.000 euro lordi all’anno.
In pratica, i contribuenti con redditi fino a 20.000 euro hanno ricevuto entrambi i bonus, per un totale di 350 euro. Inoltre, l’erogazione del bonus per i liberi professionisti iscritti alle Casse previdenziali è stata gestita dagli ordini professionali stessi, che nella maggior parte dei casi hanno liquidato le due indennità in un’unica soluzione.
La seconda tranche dei pagamenti Inps del bonus di 150 euro è iniziata già da febbraio di quest’anno. Tuttavia, alcune categorie di lavoratori, disoccupati e contribuenti stanno ancora aspettando il loro turno per ricevere questa indennità. Tra i destinatari della seconda finestra dei pagamenti, troviamo:
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