Con l’entrata in vigore del nuovo decreto agricoltura, convertito in legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 1° luglio, le imprese agricole, di pesca, acquacoltura e del settore florovivaistico possono aspettarsi rilevanti benefici economici. Tra le misure più rilevanti troviamo la sospensione del pagamento della parte capitale delle rate di mutui e finanziamenti per tutto il 2024 e la possibilità di accedere a un credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nelle zone ZES Unica.
Specificatamente, sono due le principali agevolazioni previste:
Queste iniziative mirano a sostenere le imprese che hanno subito un calo di fatturato nel 2023 rispetto al 2022 a causa di eventi climatici avversi o della crisi economica. Per accedere a tali agevolazioni, le imprese dovranno presentare un’autocertificazione che comprovi la riduzione del fatturato.
In aggiunta, il decreto introduce un credito d’imposta per le imprese localizzate nelle regioni aderenti alla ZES Unica (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo), per investimenti in beni strumentali effettuati entro il 15 novembre 2024. Tra le spese ammissibili vi sono anche l’acquisto di terreni e l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e la modernizzazione delle strutture produttive.
Le imprese interessate dovranno, tuttavia, rispettare determinati limiti e condizioni previste dalle norme europee relative agli aiuti di Stato, così come delineate dal “Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato” in risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina.
Con il supporto di queste misure, il governo intende alleviare la pressione finanziaria sulle imprese del settore agricolo e della pesca, favorendo allo stesso tempo investimenti e rinnovamenti necessari per incrementare la competitività e la sostenibilità delle attività produttive.
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