La legge di bilancio 2024 ha posto grande attenzione sul fronte della lotta alla violenza di genere, incrementando i fondi per attività e misure di supporto. Tra le più rilevanti troviamo l’introduzione di un esonero contributivo dedicato alle donne vittime di violenza, una misura pensata per facilitare l’ingresso o il reinserimento nel mondo del lavoro di questa particolare categoria.
Il nuovo esonero contributivo è destinato alle donne vittime di violenza, in particolare quelle disoccupate e beneficiarie del Reddito di Libertà, un supporto finanziario gestito dai centri antiviolenza. Stando alla circolare 41 del 5 marzo fornita dall’INPS, oltre ai dettagli del messaggio n. 2239 del 14 giugno, è chiaro che lo scopo è promuovere l’autonomia finanziaria delle donne in situazioni di vulnerabilità.
L’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro riguarda:
Per le assunzioni part-time, il beneficio deve essere ridotto proporzionalmente.
L’esonero è finanziato per gli anni 2024 fino al 2028 con un budget che varia annualmente, iniziando da 1,5 milioni di euro per il 2024. È inoltre specificato che l’esonero può essere cumulato con altre agevolazioni, purché non vi siano divieti alla sovrapposizione.
Le aziende interessate a beneficiare dell’esonero devono compilare il modulo “ERLI” disponibile sul portale delle Agevolazioni dell’INPS, inserendo tutti i dati richiesti relativi alla lavoratrice assunta. Successivamente, l’INPS procederà con controlli per verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti e, in caso di esito positivo, autorizzerà il datore di lavoro ad fruire dell’esonero.
I datori di lavoro privati autorizzati devono indicare, nei flussi UniEmens, l’esonero utilizzando il codice causale “ERLI”. La valorizzazione dei dati deve avvenire seguendo le istruzioni fornite dall’INPS per garantire la corretta fruizione del beneficio e un’aliquota di calcolo delle prestazioni pensionistiche adeguatamente computata.
Le agevolazioni per le posizioni agricole seguono procedure simili, ma con specifiche differenziazioni evidenziate nella documentazione INPS.
Le iniziative come questa rappresentano un’opportunità fondamentale per supportare le donne vittime di violenza e promuovere il loro reintegro nel mondo del lavoro, una pietra miliare nella lotta contro la violenza di genere.
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