L’indennità di disoccupazione agricola: cosa devi sapere

I lavoratori del settore agricolo non possono beneficiare della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) come i dipendenti degli altri settori economici. Tuttavia, hanno accesso a una forma specifica di assistenza chiamata indennità di disoccupazione agricola ordinaria o indennità di disoccupazione a requisiti ridotti.

In questa guida completa sull’indennità di disoccupazione agricola, forniremo una spiegazione su come funziona, come viene calcolato l’importo spettante e i requisiti necessari per averne diritto.

Cos’è l’indennità di disoccupazione agricola?

La disoccupazione agricola è un mezzo di supporto finanziario destinato ai lavoratori impiegati nel settore agricolo e a coloro che svolgono mansioni professionali equiparate, purché soddisfino specifici criteri, tra cui il requisito dello stato di disoccupazione.

Chi può accedere all’indennità di disoccupazione agricola

La disoccupazione agricola è un’indennità erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ai seguenti soggetti iscritti negli elenchi dei lavoratori agricoli:

  • Operai agricoli: si tratta di dipendenti assunti con contratto a tempo determinato nel settore agricolo.
  • Operai agricoli con contratto a tempo indeterminato che non lavorano per tutto l’anno.
  • Piccoli coloni: sono lavoratori che stipulano un contratto associativo di durata inferiore a 120 giornate con il proprietario di un terreno agricolo per coltivarlo o allevare animali.
  • Compartecipanti familiari: sono coloro che prestano il proprio lavoro nella coltivazione o allevamento all’interno di una proprietà familiare.
  • Piccoli coltivatori diretti: si riferisce ai proprietari di piccoli terreni agricoli che richiedono meno di 104 giornate di lavoro all’anno e che scelgono volontariamente di contribuire con altre 51 giornate di iscrizione all’INPS per poter accedere alle prestazioni.

Disoccupazione agricola 2023: requisiti

Per ottenere la disoccupazione agricola, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  1. Essere registrato nell’Elenco INPS dei lavoratori agricoli, se si è assunti a tempo determinato. Se si è assunti a tempo indeterminato, l’iscrizione non è necessaria.
  2. Avere almeno 24 mesi di anzianità contributiva presso l’INPS.
  3. Avere almeno 102 giorni di contributi INPS negli ultimi 24 mesi. Questi giorni minimi di contribuzione includono anche i contributi figurativi, come quelli legati alla maternità.

Se non si soddisfano i requisiti minimi di contribuzione, ovvero se si hanno meno di 102 giorni negli ultimi due anni, è possibile richiedere la disoccupazione con requisiti ridotti. In questo caso, i requisiti richiesti sono:

  1. Essere iscritti nell’Elenco INPS dei dipendenti agricoli.
  2. Aver lavorato almeno 78 giorni. Anche in questo calcolo vengono inclusi i contributi figurativi, come quelli legati alla maternità.

L’importo spettante nella disoccupazione con requisiti ridotti corrisponde al 30% della retribuzione ottenuta nei giorni lavorati. Su questa somma non viene decurtato il contributo di solidarietà.

Come fare domanda per l’indennità di disoccupazione agricola

Se si soddisfano i requisiti sopra elencati per la disoccupazione agricola ordinaria o con requisiti ridotti, è possibile richiederla tramite le seguenti modalità:

  1. Utilizzando il sito web dell’INPS, se si possiede il PIN dispositivo.
  2. Attraverso un patronato, che fornirà assistenza gratuita nella compilazione e nell’inoltro della domanda.
  3. Chiamando il call center dell’INPS al numero 803164 da rete fissa o al numero 06164164 se si chiama da un cellulare.

È necessario presentare la domanda entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è rimasti senza lavoro.

Disoccupazione agricola: importo e calcolo

L’importo che si riceve dipende dal tipo di occupazione:

  1. Lavoratore a tempo indeterminato: si riceve il 30% della retribuzione media di riferimento del periodo considerato.
  2. Altri casi (lavoratore a tempo determinato, piccoli coloni, piccoli coltivatori diretti, ecc.): si riceve il 40% della retribuzione media di riferimento del periodo considerato, a cui va sottratto il 9% come contributo di solidarietà.

Vediamo due esempi di calcolo:

Esempio 1: Lavoratore assunto a tempo determinato con richiesta di disoccupazione agricola e 100 giorni di lavoro.

  • Giornate di lavoro: 100
  • Salario: 65,30 euro

Calcolo: 100 x 65,30 = 6.530 euro. Il 40% di questa somma è 2.612 euro. Successivamente, si sottrae il 9% di contributo di solidarietà, ovvero 235,08 euro (9% di 2.612). Quindi, l’indennità di disoccupazione netta spettante è 2.612 – 235,08 = 2.376,92 euro. A questa somma vanno sottratte le tasse IRPEF.

Esempio 2: Lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato con richiesta di disoccupazione agricola e 83 giorni di lavoro.

  • Giornate di lavoro: 83
  • Salario: 70 euro

Calcolo: 83 x 70 = 5.810 euro. Il 40% di questa somma è 2.324 euro, che corrisponde all’indennità di disoccupazione netta spettante. Anche in questo caso, vanno sottratte le tasse IRPEF.

Quando arriva il bonus integrativo della disoccupazione agricola

Di solito, quando si parla di disoccupazione, si pensa a un pagamento mensile delle indennità. Tuttavia, per la disoccupazione agricola, le cose funzionano in modo diverso: l’INPS eroga un unico importo in una sola soluzione. Quindi, se si ha diritto, ad esempio, a 500 euro di disoccupazione, si riceveranno questi 500 euro tutti insieme.

L’INPS accredita la disoccupazione in due modi:

  1. Sul conto corrente bancario.
  2. In Posta, per coloro che non dispongono di un conto corrente. In questo caso, sarà possibile recarsi in Posta con un documento di identità e ritirare l’assegno.

Al momento della richiesta di disoccupazione, è necessario indicare il metodo di pagamento preferito, che sia sul conto corrente o tramite accredito in Posta.

Quando viene pagata la disoccupazione agricola? La disoccupazione agricola di solito arriva tra la fine di giugno e la prima metà di luglio. In questo periodo, a seconda del metodo di pagamento scelto, si dovrebbe ricevere:

  • Il bonifico sul conto corrente bancario o postale. È possibile anche richiedere di ricevere il pagamento sulla Postepay Evolution (con IBAN) o su altre carte prepagate con IBAN.
  • Un invito a presentarsi presso l’ufficio postale per ritirare la somma.

Se la disoccupazione non arriva entro la fine di luglio, si consiglia di contattare la sede INPS competente o rivolgersi a un CAF. Saranno in grado di effettuare i controlli necessari per verificare se la domanda è bloccata, se ci sono stati degli errori o se si tratta semplicemente di un ritardo.

Che bonus ci sono nel 2023 per i braccianti agricoli

Nel 2023, quali sono i bonus agricoli disponibili? Oltre alla richiesta di disoccupazione, i lavoratori agricoli che hanno svolto un’attività lavorativa possono presentare una richiesta per gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF). I requisiti per ottenere gli ANF, come reddito e composizione del nucleo familiare, sono gli stessi per tutti i lavoratori dipendenti, indipendentemente dal settore di provenienza, che sia agricolo o altro.

Tuttavia, ci sono alcune differenze tra i lavoratori che hanno lavorato almeno 101 giorni durante l’anno solare e quelli che hanno lavorato meno di 101 giorni:

  • Se si è lavorato per meno di 101 giorni nell’anno solare, si ha diritto a un ANF proporzionato alle giornate lavorative. Ad esempio, se si è lavorato per 90 giorni, si avrà diritto a un ANF calcolato su 90 giorni. Inoltre, l’importo dell’assegno è aumentato del 13,78%.
  • Se si è lavorato per almeno 101 giorni durante l’anno, si ha diritto all’ANF per l’intero anno (312 giorni), senza l’aumento del 13,78%.

È importante notare che si ha diritto agli ANF anche per i giorni di malattia, infortunio e maternità, a condizione che vengano rispettate le seguenti condizioni:

  • Presentazione di una specifica domanda tramite il modello SR15.
  • Essere iscritti nell’Elenco agricolo INPS per almeno 51 giorni.
  • Aver svolto un lavoro nel settore agricolo per almeno 6 giorni nel mese precedente all’evento.

Se queste condizioni sono soddisfatte, si ha diritto agli ANF per i seguenti periodi:

  • Infortunio: per l’intero periodo di inabilità riconosciuto dall’INAIL, fino a un massimo di tre mesi.
  • Malattia: per l’intera durata della malattia.
  • Maternità: per l’intero periodo di congedo obbligatorio di maternità.
Valerio Mainolfi

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Valerio Mainolfi

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