Il settore turistico continua a essere al centro delle politiche governative, con il governo che ha previsto importanti novità per i lavoratori del turismo e della ristorazione. La Legge di Bilancio 2025 ha esteso il trattamento integrativo speciale fino a settembre 2025, confermando una misura che già nel 2024 aveva avuto un impatto significativo. In questo articolo, esploreremo come funziona questo bonus straordinario e cosa aspettarsi per il prossimo anno.
Il Disegno di Legge di Bilancio 2025, approvato dal Governo il 15 ottobre e attualmente in discussione in Parlamento, prevede una proroga della misura già introdotta dalla Legge di Bilancio 2024. Quest’ultima, infatti, aveva previsto il trattamento integrativo speciale per i lavoratori del settore turistico, ma solo per i primi sei mesi del 2024. La novità del 2025 consiste nell’estensione di questa misura fino al 30 settembre 2025, offrendo ai lavoratori un ulteriore sostegno per tutto il periodo estivo, quando la domanda di personale nel turismo è particolarmente alta.
L’obiettivo principale di questa misura è sostenere la stabilità occupazionale nel settore turistico, ricettivo e termale, e rispondere alla persistente carenza di manodopera. La proroga fino a settembre 2025 si inserisce in un contesto economico in cui il settore del turismo si trova ad affrontare sfide legate alla domanda stagionale e alla difficoltà nel reperire personale. La normativa mira a garantire la continuità occupazionale anche durante i mesi estivi, periodo cruciale per il turismo.
Il bonus straordinario è destinato ai lavoratori dipendenti impiegati in:
Per poter accedere all’agevolazione, i lavoratori devono avere un reddito da lavoro dipendente che non superi i 40.000 euro per il periodo d’imposta 2024.
Il trattamento integrativo speciale si concretizza in un importo pari al 15% delle retribuzioni lorde relative a lavoro notturno e straordinario svolto nei giorni festivi (DLgs. 66/2003) nel periodo che va dal 1° gennaio 2025 al 30 settembre 2025.
L’erogazione del bonus potrà avvenire anche successivamente, ma entro il termine per il conguaglio di fine anno, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate. Il trattamento, inoltre, non verrà considerato nel reddito imponibile del lavoratore.
Dal punto di vista operativo, la gestione del bonus seguirà le stesse modalità già adottate nel 2024:
Il datore di lavoro sarà tenuto a riportare le somme erogate nella Certificazione Unica e potrà recuperare il credito derivante dall’erogazione del bonus attraverso la compensazione in Uniemens, ai sensi dell’art. 17 del DLgs. 241/97.
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